Il 26 gennaio 2006, pannella ha iniziato lo sciopero della fame e della sete per protestare contro la pena di morte nel mondo.
A parte la dimostrazione di egocentrismo che tale comportamento denota, come se pannella si ritenesse in grado di poter alterare le posizioni di stati interi, e’ evidente l’assoluta incoerenza quando, arrivato al limite del proprio fisico cosa fa ? Smette.
E no, caro marco, allora che senso ha fare sciopero ? Se l’iran o la cina o gli usa capiscono che il tuo sciopero della sete e’ un bluff non cambieranno mai la loro strategia. Diciamo quindi quello che e’ in realta’, ovvero la ricerca di poter apparire in televisione.
Se realmente pannella volesse dare un forte peso alla sua protesta, che muoia a seguito dei suoi scioperi, altrimenti non hanno senso. E’ un ricatto e come tale va portato fino in fondo. Quale membro dell’anonima sequestri rapirebbe un bambino restituendolo in cambio di una semplice promessa di riscatto o solo perche’ sa che la polizia e’ sulle loro tracce ? Il ricatto va portato avanti fino in fondo e l’ostaggio si uccide se non si viene pagati, perche’ se i familiari capiscono che e’ uno scherza non si otterra’ mai niente. I rischi si calcolano prima del gesto. Suggerisco a pannella una dimostrazione ancora piu’ eclatante con lo sciopero del fumo: smetta di fumare in protesta a quello che vuole, fara’ un danno allo stato che non avra’ i suoi soldi e ci guadagnera’ in salute. Tanto i risultati che si prefigge con i suoi scioperi non li ottiene.

In occasione del Torneo di Capodanno organizzato da Arroccoclub di Verona, InfoSysNet Snc (la mia societa’ di consulenza) e Phase Difference hanno prodotto una versione live di Debian GNU/Linux dedicata ai giocatori di scacchi e agli amanti di questo gioco di strategia.
La distribuzione, che abbiamo chiamato ACL – Arrocco Chess Live, contiene alcuni frontend grafici per server ICS o per giocare contro il proprio computer (eboard e xboard), piu’ alcuni motori scacchistici, software di analisi (come ad esempio Crafty), e database di aperture, partite e strategie. Il tutto, ovviamente, con software libero e distribuibile gratuitamente.
Potrete trovare la ISO da masterizzare a questo indirizzo, mentre QUI trovate alcune FAQ.
Se siete interessati potete venirci a trovare presso l’Hotel San Marco di Verona durante la manifestazione, per avere chiarimenti, fornire suggerimenti etc.

Ci sono molte cose che non capisco, una di queste e’ l’omeopatia. O meglio, non capisco come la gente possa crederci ed affidarvisi senza un’analisi seria e critica. Beh, qualcuno va dal mago per farsi togliere il malocchio e (giustamente) paga fior di quattrini, quindi probabilmente e’ giusto pure che qualcuno spenda i suoi bei soldi in omeopatia.
Cos’e’ l’omeopatia ? Beh, giusto per non farvi andare su google a cercare, in breve si tratta di ‘curare il simile con il simile’: prendete una persona sana, fategli provare qualcosa (qualsiasi cosa, non vi dico cosa c’era nei primi volumi di fine ‘800), se avra’ una reazione, tipo un arrossamento, bene, vuol dire che quel qualcosa cura gli arrossamenti. Ottimo, si sarebbe portati a pensare, e’ lo stesso principio della vaccinazione…ma…in realta’ c’e’ poi la pratica delle diluizioni (immaginate se quel qualcosa fosse cianuro o arsenico) che, in breve, elimina la presenza fisica del qualcosa rendendo il rimedio omeopatico acqua pura all’analisi chimica ed e’ qui che viene fuori il tocco di genio, ovvero le agitazioni, perche’ ad ogni processo di diluizione ci sono le agitazioni del liquido che servono a trasmettere l’energia del qualcosa, all’acqua, quindi quello che cura e’ l’energia che l’acqua immagazzina, non il qualcosa in se.
Fantastico non e’ vero ? E’ come se invece di iniettarvi il virus indebolito dell’influenza, vi iniettassero acqua pura, debitamente agitata.
Ma qual’e’ la dimostrazione pratica che l’omeopatia funziona ? Semplice: non esiste. Non esistono prove di laboratorio in doppio cieco, non esistono studi epidemiologici, niente di niente, salvo qualche tentativo arenatosi nel nulla. L’unica dimostrazione che funziona e’ di tipo matematico, ovvero per assurdo: supponiamo che non funzioni, perche’ gli animali o le piante traggono beneficio dai rimedi omeopatici pur non essendo suggestionabili come potrebbe accadere all’uomo ? Si risponde quindi ad una domanda con un’altra domanda aggirando ed eludendo quello che e’ il dubbio primario: come fa il nulla ad avere effetto sull’uomo, se non quello di suggestionarlo ed attivare cosi’ sistemi di autoguarigione ?
L’altro cavallo di battagli dei difensori dell’omeopatia e’ dipingere le industrie farmaceutiche classiche come delle aziende che avvelenano e cercano il mero profitto sulle spalle delle sofferenze altrui. Avete mai provato ad andare da un omeopata ? E’ forse gratis ? E comperarne i rimedi ? Gratis ? Perche’ quindi la Pfizer o la Glaxo (che non ammiro certo, in particolare quest’ultima per la questione AIDS che valutero’ piu’ avanti nel tempo) dovrebbero essere peggiori delle aziende che producono rimedi omeopatici ?
La realta’ e’ che, come per i maghi della televisione, esistono delle sfere di sofferenza che vanno oltre la medicina tradizionale, fatta di visite e rimedi, per cui le persone vogliono maggior contatto con il medico (o chi ne fa le veci), vogliono sentirsi assistiti oltre i 5 minuti che il medico tradizionale dedica loro e sono disposti a pagare fior di quattrini per questo, ed e’ cosi’ che nascono i maghi e gli omeopati, con tutto il loro business, e la voglia di molta gente di essere diversa, di pretendere di avere capito come va il mondo, e poter dire che non e’ come pensano miliardi di persone ma come loro, gli illuminati, hanno appreso. Insomma, il far parte di un elite.
La sostanza alla fine qual’e’ ? La diatriba principale verte su una questione: i rimedi omeopatici costano, e cari, per cui li si vorrebbe gratuiti e pagati dallo stato il quale, giustamente, fino ad ora ha detto no, proprio in mancanza di studi clinici seri. Ovviamente se la gente vuole curarsi con le palline omeoopatiche, i fiori di bach, la mettiquellochevuoi-terapia, liberissima di farlo (sulla propria pelle, non quella dei figli), purche’ non sia sulle spalle della gente che lavora e paga le tasse.
Almeno chi va a Lourdes per un miracolo, a) ha fede in Dio e non nel viaggio in se’ b) non chiede il rimborso spese allo stato.
Per maggiori info vi invito a leggere il materiale sul sito del CICAP.

Bene (anzi, male), tra una modifica e l’altra, una revisione e l’altra, un emendamento e l’altro, la finanziaria segue il suo iter legislativo. Ora pare che, tolta la tassa sui SUV grazie alla quale il governo aveva dimostrato di essere cosi’ intelligente da non sapere nemmeno cosa stava tassando e di fatto sarebbe andato a tassare solo pochi esemplari di fuoristrada, si sia passati al concetto dei kW o cavalli, insomma, della potenza. Geniale.
Perche’, mi chiedo, la potenza dovrebbe essere indicatrice delle entrate di una persona ? Gia’, come ho gia’ esposto, sono contrario alle tassazioni sulle proprieta’, ma se proprio devono essere fatte, che lo siano con un minimo di criterio. Non basta, infatti, possedere un’auto da 120 kW per essere piu’ ricchi di un altro che ne possegga una da 110 kW, infatti la prima puo’ avere 10 anni ed essere di terza mano, la seconda una nuovissima ultimo modello full optional. La differenza e’ sostanziale
Il sistema per essere equi e’ molto piu’ semplice: esiste il valore residuo del mezzo, lo stesso che usano le assicurazioni per determinare il rimborso in caso di incidente o furto, basterebbe quindi rifarsi a quello e dire semplicemente che le auto con un valore residuo superiore a X mila euro hanno una tassazione del Y percento. Abberrante, ma almeno avrebbe una logica. Invece no, chi ha un mercedes ultimo modello paga come chi ne abbia una di dieci o piu’ anni (o non abbia i soldi per cambiarla).
Aggiungiamo qualcosa sulla tassa alle auto (e moto…) ‘inquinanti’: basta pagare e si acquisisce il diritto ad inquinare. Beh, certo, chi ha l’auto da 20 anni euro 0 la tiene appositamente per inquinare, non certo perche’ non ha modo di acquistarne una nuova. ‘Usa l’autobus’ dicono…in Sudafrica c’erano gli autobus per i bianchi e quelli per i neri, in Italia ci saranno gli autobus per i poveracci che non possono permettersi le auto ultimo modello, mentre gli altri se ne andranno sui loro macchinoni, sfrecciando su strade finalmente libere dal traffico.

E’ appena terminata l’ultima gara del motomondiale 2006, vittoria di hayden e rossi dietro, troppo dietro per poter far valere in termini di campionato del mondo gli 8 punti di vantaggio. Si chiude cosi’, con una scivolata nei primi giri, il sogno del recupero di valentino e la vittoria va ad un pilota che non mi e’ mai stato molto simpatico, messo a forza da honda nel mondiale per far contento il mercato usa, non ha mai brillato in realta’ con solo due vittorie e limitandosi a qualche podio o ad arrivare in fondo. La costanza va pagata, si dice, e va bene, accettiamo quindi questa vittoria come le combinate nello sci (vinte da atleti che non brillano in nessuna specialita’ ma che si piazzano in qualche maniera in tutte le discipline). Ecco…hayden e’ proprio come questi atleti. Rossi paga la grossa sfortuna iniziale ed il suo errore in questa gara. Forse la moto non preparata a dovere, forse un eccesso di foga nel cercare di stare con gli altri piu’ veloci’, chi lo sa (lui probabilmente), tant’e’. Peccato, avesse vinto sarebbe stato l’unico vincitore dei mondiale motogp formula 1000cc 🙂
Bene, aspettiamo ora che passi l’inverno, vediamo i nuovi atleti vincere le combinate (esistono ancora ?), e prepariamoci ad affrontare con l’anno nuovo il nuovo mondiale motogp voluto da hrc a 800cc 🙂

Bene, tra un po’ si votera’ la finanziaria con la fiducia, ovviamente, essendo estremamente criticata da tutte le parti, ministri compresi. Quello che voglio esprimere qui sono, non tanto critiche ai singoli punti, che non conosco, quanto alle linee guida e ai casi piu’ dibattuti.
SUV: e’ prevista l’introduzione di una sovratassa per i fuoristrada perche’ considerati mezzi non adatti alla citta’. Io non sono contrario a bloccare questi mezzi, ma quello che mi infastidisce maggiormente e’ che molti vogliono colpire i fuoristrada perche’ status symbol dei ricchi, e li si vuole colpire…con una sovratassa ? Il ministro dell’ambiente dice che e’ giusto che chi ha i fuoristrada paghi perche’ sono mezzi maggiormente inquinanti. Solo io vedo il problema in questo ragionamento ? Poniamo il caso che io abbia un reddito di qualche centinaia di migliaia di euro l’anno, ho un fuoristrada da 50mila euro, non solo non mi interessa poi molto di pagarne 100 o 200 euro l’anno di sovratassa, ma chi andra’ in giro mostrando non solo che ha il mezzo status symbol, ma che puo’ anche pagarne la sovratassa senza problemi, ed in piu’, ed e’ l’aspetto peggiore, potra’ andare in giro, inquinando, perche’ ha pagaro il balzello, potra’ occupare due posti auto (perche’ l’Hammer non e’ una smart) autorizzato dal fatto che ha pagato la tassa. E nessuno vede l’altro aspetto ? Siamo sicuri che il fuoristrada di per se’ sia inquinante ed ingombrante ? I motori tremila turbodiesel non sono appannaggio dei soli fuoristrada, ma troviamo il bmw 330d oppure il 530d, e di solito troviao anche auto a benzina come ferrari o porsche o lamborghini, che sono di cilindrate ancora superiori, con inquinamento ancora piu’ elevato. E costano di piu’. Perche’ questi non vengono sovratassati ? E perche’ non lo sono le monovolume che sono ancora piu’ grosse dei fuoristrada ?
Vorrei far notare che io non voglio difendere i fuoristrada, tuttaltro, pero’ vorrei che se i principi sono quelli di spazio e di ambiente allora: a) non serve una sovratassa e b) si devono colpire una piu’ grossa famiglia di veicoli. Quali ? Senza specificare una categoria, si dica il principio, ad esepio che sono ammessi in citta’ i veicoli sotto i 3 metri e mezzo oppure che non emettano piu’ di una quantita’ di CO2 piuttosto che PM10, e chi non li rispetta resta fuori, non che pagando un balzello si possa essere autorizzati ad inquinare.
I ricchi paghino di piu’: parto dal presupposto che non ci debbano essere evasori (se evadono non sono ricchi e quindi comunque non pagano di piu’). Se uno e’ ricco paga gia’ di piu’ perche’ il sistema fiscale e’ a scaglioni. Non ci si rende conto che una persona che prende un certo reddito paga anche in progressione (ovvero paga di piu’ rispetto alla proporzione ad una specifica aliquota) tutte le tasse correlate. Teoricamente quindi un ricco potrebbe pretendere maggiori servizi, strade migliori, ospedali ci livello superiore, proprio perche’ paga maggiormente. E’ vero che puo’ andare dal privato, il che significa che rispetto a chi non e’ ricco paga di piu’, contribuisce ad alimentare un settore che da lavoro a migliaia di persone e cosi’ via. Chi prende piu’ soldi, quindi, contribuisce anche maggiormente alla spesa sociale ed ai servizi. Se invece pensiamo che chi prende piu’ soldi lo faccia solo perche’ ruba ad altri, beh, questa e’ una vecchia ideologia morta e sepolta. Se l’imprenditore va male, i dipendenti non stanno certo meglio. E’ giusto quindi che chi ha maggiori possibilita’ paghi in misura maggiore, ma non si deve cercare di raggiungere l’equilibrio salariale attraverso le tasse, non si devono ridurre le entrate di un imprenditore da 100mila euro l’anno a 2mila euro come il suo operaio togliendone 98mila in tasse (caso estremo). Se io fossi l’imprenditore venderei tutto ai cinesi e mi trasferirei all’estero, tant’e’ che mi chiedo perche’ berlusconi non lo abbia ancora fatto risolvendo cosi’, una volta per tutte il conflitto di interessi.
Riduzione dei fondi alle universita’: ecco qui la lotta al precariato, ovvero si tolgono posti di lavoro (si parla di 50mila persone) tagliando i fondi, quindi i precari non verranno riassunti e si risolvera’, finalmente, la loro posizione, trasformandoli da precari a…disoccupati. Almeno quella e’ una condizione certa e senza dubbi. Ovviamente il tono e’, se possibile, ironico, giusto per evitare che qualcuno possa pensare che mi faccia piacere pensare a 50mila persone per strada, e persone con una certa cultura.
Lotta all’evasione: io sono favorevole alla lotta all’evasione, ma deve essere fatta seriamente. In questi anni si e’ usato uno strumento, lo studio di settore che non e’ altro che un metodo per dire che se una categoria in media prende Xmila euro l’anno, se qualcuno prende meno bene, paga lo stesso le tasse su Xmila euro. Di primo acchitto il ragionamento e’ che se uno prende meno della media della categoria significa che evade. Sbagliato. Una persona puo’ prendere meno perche’ ha due societa’ o attivita’ da portare avanti, e non e’ detto che debba per forza prendere Xmila euro da una e Ymila euro dall’altra, puo’ essere che prenda di meno per svariati motivi. La soluzione ? Maggiori controlli e piu’ frequenti e soprattutto snellire le entrate con aliquote certe, fissate e non con mille balzelli, in questo modo si possono semplicemente controllare le fatture di acquisto con quelle di vendita. E se uno non emette le fatture ? Chiadiamoci qual’e’ il vantaggio da parte dell’utente finale nel richiedere la fattura. Nessuno. Quindi, diamo un motivo per richiederla (assieme ai vari scontrini) e avremo risolto una parte dei problemi. Credo che contrapporre gli interessi reciproci sia l’unico modo per risolvere la questione, cosi’ come ad esempio molti chiedono al dentista la fattura, per poterla detrarre dalle tasse.
Tassa di successione: e’ stato il tormentone della campagna elettorale e alla fine ne e’ valutata la reintroduzione. Solo per beni oltre il milione di euro si dice. E se io per entrare in possesso dell’eredita’ non ho i soldi per pagare quel bene ? Diciamo che eredito una villa, e che devo versare allo stato 10mila euro, perche’ se la casa ha un grosso valore si presumo che io, non il morto, abbia i contanti ? A questo punto devo vendere la casa per pagare la tassa di successione ? Esiste un principio in economia, se non ricordo male, per cui una tassa e’ ingiusta quando costringe a vendere il bene tassato per essere pagata. Eccone qui un valido esempio. E non si considera l’altro aspetto. Se mi lasciano una casa da un milione di euro, si presume che i soldi con cui e’ stata pagata siano gia’ stati tassati alla fonte (vedi capo precedente), quindi perche’ devo pagare una tassa ulteriore ?
E questo porta ad un principio generale per cui tutte le tasse sulla proprieta’ sono sbagliate. Che senso ha tassare un bene che e’ stato acquistato con soldi che hanno gia’ subito una tassazione ? Se io compero un televisore da mille euro e’ diverso che se comprassi un impianto home theatre pure da mille euro ? Eppure uno e’ tassato e l’altro no. E se invece di acquistare una casa tenessi i soldi in un conto di rendimento che differenza farebbe ? Perche’ un tipo di investimento deve essere tassato e l’altro no ? Se io ho 100mila euro da spendere si presume che su quelli abbia gia’ pagato quel bel 50% in tasse previsto.
E con questo, concludo 🙂 Se avete commenti, scrivetemi.

Bene, dopo tanti anni (boh…mi pare 5 o 6) voglio riprendere con un’arte marziale.
Abbandonato il Vovinam Viet Vo Dao per varie vicissitudini nell quali non voglio addentrarmi, da tempo stavo cercando qualcosa di bello, tecnico e pulito. Da domani inizio a fare Aikido, ho gia’ dato mandato ad un amico che vive a Tokyo di cercarmi un aikidogi.
Vedremo come andra’ questa nuova ‘strada dell’armonizzazione dell’energia’.

Ok, ok…a me non piace molto ligabue e sono andato al concerto piu’ per fare l’accompagnatore. Le canzoni le trovo monotone e troppo simili le une alle altre, ma le ascolto volentieri. Come al solito, pero’, cio’ che non ho sopportato e’ stato il pubblico di ragazzine (e non solo) urlanti. Capisco quando e’ accaduto al concerto al campovolo (anche li, accompagnatore con 9 ore di attesa sotto il sole cocente…), era all’aperto, il classico concerto insomma, ma in un teatro, con un migliaio o poco piu’ di persone la cosa diventa intollerabile. Cazzo. Stai seduta, non tenere il ritmo battendo le mani che tanto il cantante lo sa fare da solo, non cantare perche’ ho pagato per sentire ligabue e non te, e spegni quel maledetto cellulare…capisco che vuoi far sentire anche al tuo ragazzo che e’ con l’amante, ma il suono rientra e lo fa fischiare, e poi la luce e’ fastidiosa, e comunque se fai le foto con il flash, oltre a rompere le scatole, non e’ che venga meglio un soggetto a 20 metri di distanza.
Insomma…io vado per ascoltare dal vivo un cantante, se voglio fare casino vado al bar e spendo gli stessi soldi in birra.
Nota a margine…non mi piace come ligabue tratta il pubblico, non so…lo vedo freddo, niente a che fare con il concerto dei negrita (‘ok ragazzi, fino ad ora abbiamo scherzato, adesso sono cazzi vostri’ e giu’ di brutto…). Ligabue va avanti, inizia alle 21 e alle 21.50 pausa, alle 23 fine, poi un ‘beh ragazzi, inutile fare le solite storie che usciamo, voi ci chiamate e torniamo’ come a dire ‘dai che ho fretta…’, per non parlare dei manifesti appesi non degnati di uno sguardo, o le ragazzine che urlavano ‘ti amo’…manda almeno un bacio, finto, ma dai loro un minimo di soddisfazione. 23.15 finito tutto. Spaccato. Dritto come un treno che deve rispettare gli orari.
Mah…chissa’ quando tornano i negrita a verona…

A volte il popolo viene preso per stupido. Il problema grosso e’ che spesso ci indovinano.
Lo stato, ad esempio, o almeno la parte che dal popolo stupido prende soldi, facendogli credere di fare delle scelte, senza pero’ dire che in realta’ le sue non sono scelte, ma obblighi.
Prendiamo ad esempio il canone rai. Canone implicherebbe un abbonamento ad un qualche servizio, abbonamento che posso disdire, invece no perche’ il canone rai e’ in realta’ una tassa di possesso: Chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi deve per legge R.D.L.21/02/1938 n.246 pagare il canone di abbonamento TV.
Bella la sottigliezza vero ? I punti cardine sono la detenzione ed il fatto che non solo l’apparecchio sia atto, ma anche adattabile. Non serve quindi avere una TV, ma anche un PC con la scheda TV ed ora i telefoni cellulari. Estendola anche una presa elettrica e’ adattabile, basta infatti attaccarci un qualche dispositivo per vedere i programmi.
Non c’e’ scelta, eppure alla fine di ogni anno ci martellano con l’invito a pagare il canone, perche’ l’abbonato ha sempre un posto in prima fila, e altre cazzate del genere.
Ora pero’ c’e’ anche aams, azienda dello stato che vive sul vizio del gioco degli italiani, che si fa la pubblicita’. Ma come ? Cosa c’e’ da pubblicizzare ? E’ ovvio che un gioco illegale e’ tale e non dovrebbe essere considerata concorrenza. Le aziende del gioco d’azzardo devon pagare aams per avere la licenza, altrimenti e’ illegale, quindi la pubblicita’ non serve: pagare aams e’ obbligatorio. Punto. Eppure la fanno passare come una scelta.
In Italia infatti c’e’ pure il blocco dei siti dei siti di gioco d’azzardo stranieri che non pagano la concessione perche’ considerati poco sicuri (da aams) e quindi il cittadino deve essere tutelato (da aams), per cui un sito, diciamo della famosa BetAndWin, www.bwin.it e’ autorizzato mentre www.bwin.com no. Sono della stessa societa’, sono sugli stessi server (195.72.134.187), sicuramente hanno gli stessi software, perche’ uno si’ e l’altro no ? Semplice. perche’ per il .it hanno pagato e fanno gioco solo su eventi autorizzati mentre per il .com no.
Il popolo e’ libero di scegliere, libero di scegliere se pagare o pagare, ed e’ pure libero di scegliere se usare il servizio che aams ha scelto per lui oppure sempre quello che aams ha scelto per lui.
‘Ah, che cosa dici
La vostra liberta’
Oh, ma cosa dici?
Noi ce l’ avevamo gia
Non voglio piu’ amici, ma voglio solo nemici
Non voglio piu’ amici, ma voglio solo nemici
Non voglio piu’ amici, ma Basta le vostre bugie
bugie’ – Tex (Litfiba)