Torno a scrivere dopo tanto tempo. Cose da dire ne avrei avute parecchie, ma non ho mai trovato lo stimolo di farlo, ben sapendo che comunque i miei quattro (forse) lettori non se ne sarebbero di certo addolorati, d’altronde come dice qualcuno ‘sono piu’ coloro che scrivono i blog, rispetto a quelli che li leggono’ πŸ™‚ Chissa’, forse mettendo qualche donna nuda potrei aumentare le visite, ma non e’ il mio scopo πŸ™‚
Tornando al motivo, o meglio i motivi, di questo post, due cose sono successe in questi ultimi giorni.
Il primo e’ stata la partecipazione al mio primo stage di aikido presso il dojo di Pordenone. Dopo quasi tre anni devo dire che era giunta l’ora, sebbene gli stage precedenti li avessi saltati per motivi non dovuti alla mia volonta’. E’ stata un’esperienza molto interessante, sicuramente da ripetere al piu’ presto per vari motivi. Innanzitutto la presenza del Maestro Fujimoto che ho visto per la prima volta in azione dal vivo, poi l’impegno di due giorni (niente a che vedere con lo stage estivo di Laces), ma la cosa che maggiormente colpisce e’ il confronto con praticanti di altri dojo: mentre con i propri colleghi di dojo ci si conosce e oramai si tralasciano numerosi particolari, sentirsi dire che si sbagliano dei fondamentali fa male, piu’ dei Kotegaeshi, ed in questo senso sono uscito pieno di lividi πŸ™‚ L’impatto del primo giorno e’ stato parecchio traumatico, il secondo meno da un punto di vista emozionale, ma pari da quello delle capacita’ tecniche che sono nel mio caso, piuttosto limitate. Ma c’e’ ancora, spero, del tempo per lavorarci ed affinare. Ora vedo se riesco a ripetere a breve distanza quest’esperienza che ha lasciato un grosso desiderio di migliorare.
Il secondo evento e’ stata la decisione di tentare di prepararmi per il percorso breve della Granfondo Damiano Cunego: sicuramente il lungo (ma anche il medio) e’ e rimarra’ irraggiungibile, vediamo se con un po’ di tempo riesco a preparare qualcosa, senza la ricerca di un risultato ma solo dell’arrivo.
Ho iniziato qualche settimana fa con qualche uscita sul piano, giusto per muovere un po’ le gambe, ieri sono riuscito a fare una prima salita (risibile da chi pratica ciclismo anche domenicale), ma tant’e’ molto importante per il morale. Vediamo se riesco a fare queste due uscite settimanali che mi sono preposto e soprattutto se saranno sufficenti a raggiungere una preparazione minimale per l’obiettivo preposto: al massimo mi infilo in un bar a bere sambuca πŸ™‚