Quello passato e’ stato un week end a dir poco memorabile. Ci sono degli avvenimenti che si imprimono nella memoria come unici, fantastici ed indelebili, quello che e’ accaduto sabato e domenica scorsi entra a pieno diritto tra questi: ho portato a termine la mia prima nove colli (percorso medio).
Arriviamo a Cesenatico sabato in tarda mattinata giusto in tempo per scaricare le bici in camera ed andare a pranzare, segue poi il carico di energia degli stand in attesa che inizino a distribuire i pacchi gara, e primo intoppo: la specialissima di mio fratello ha il cerchio anteriore non centrato ed un rumore provenire dalla catena. Allo stand della FSA gli controllano il cerchio regolandolo alla perfezione e gli sostituiscono la catena, troppo usurata rispetto al pacco pignoni nuovo.
Al ritiro pacco gara velocita’ ed efficenza accolgono gli iscritti, tutti con bici fantasmagoriche ed io mi sento un po’ a disagio con la mia bici un po’ vecchiotta, e ho sempre l’impressione che chi la osserva lo faccia con spirito critico πŸ™‚
La serata passa veloce, ci si dice che si deve andare a letto presto, la partenza e’ per le 6:00 quindi la sveglia deve essere puntata alle 4.15/4.20 per fare colazione, vestirsi, arrivare in griglia con tranquillita’, invece complice anche il ristorante che ci fa attendere (ci alzeremo senza aver preso parte della cena, oramai stufi di aspettare) e un saluto d’obbligo agli amici di Egna, si rientra in hotel alle 23.30 e si va a letto che ormai e’ mezzanotte passata. Si va a letto perche’ in realta’ non riesco a dormire, un po’ l’agitazione, la verifica mentale di avere tutto in ordine, il rumore della strada…alla fine tappi per le orecchie ed un’oretta l’ho dormita.
Al mattino l’aria e’…frizzante…anzi diciamo pure che fa ben freschino per la tenuta estiva, ma non voglia di mettermi i manicotti per cui optiamo per il famoso ‘gazzatex’, ovvero il giornale sotto la maglia giusto per tenere riparato lo stomaco.
In griglia c’e’ gia’ un bel po’ di gente, iniziamo a chiacchierare con gli astanti e, tra un brivido e l’altro, arriva il momento della partenza.
Come al solito non digerisco gli avvii che vanno subito ai 40km/h ma non si puo’ certo perdere il treno per cui, fiatone, cuore che non ne vuol sapere di salire e giu’ a spingere, con massima attenzione al gruppo, ai movimenti di quelli che sono vicini, di quelli dietro che si infilano per passare avanti, ed in breve ci troviamo al primo colle, il Polenta. La massa di ciclisti si arresta quasi del tutto quando la strada e’ invasa da chi non riesce a superare in agilita’ la pendenza del 13% nel paese, qualcuno e’ costretto a mettere il piede a terra, qualche altro impreca, dei toscani si sfidano a non mettere il piede a terra pena il pagamento di bevande per tutti. In qualche modo riesco a non sganciare i pedali e sulla sinistra mi sfilo, ma perdo mio fratello nella massa delle persone. Le sensazioni sono buone, la gamba gira, ed in discesa passo un bel po’ di gente (che immancabilmente mi passera’ alla salita successiva :)).
Al secondo colle, il Pieve di Rivoschio, alcuni amici di un’altra squadra mi raggiungono e mi avvisano che mio fratello e’ dietro…penso che fa lo stesso, ha tutto il margine per recuperare e venirmi a prendere per cui proseguo, non e’ molto impegnativa e riesco a salire in agilita’.
Mio fratello non arriva e inizio a preoccuparmi che mi stia aspettando da qualche parte, per cui prima della discesa mi fermo cinque minuti buoni per poi ripartire, ancora da solo. Mi prendera’ sulla salita del terzo colle, il Ciola, dopo che anche lui si era fermato sette minuti ad aspettare me. Affrontiamo quindi insieme il colle ed il tratto all’11% e poi giu’ di nuovo in picchiata superando alla grandissima un sacco di bikers, in mezzo all’odore di freni che riempie ogni tornante.
La strada prosegue e ad un certo punto inizia lo spauracchio della giornata, il quarto collo, la cronoscalata del Barbotto, 5,5km con media 6.91% e punta del 18%. I primi quattro chilometri e mezzo passano tranquilli, pedalabili, poi il cartello ‘ultimo km, pendenza 18%’ e la strada inizia subito ad arrampicare, la velocita’ crolla, le gambe spingono sui pedali, a destra e sinistra molti preferiscono salire spingendo la bici, supero un altro con la bici da MTB, riesco a mantenere il passo e a 200m dallo scollino comincio a chiudere gli occhi e a cantare ‘living on a prayer’ dei Bon Jovi, trasmessa dalla radio in cima al colle dove lo speaker fa di tutto per spronarci a proseguire. In vista del traguardo prendo il braccio di mio fratello e passiamo insieme sotto il traguardo: sono commosso e mi verrebbe da piangere…ma ricaccio indietro il magone, il grosso e’ fatto ma ci sono ancora piu’ di 40km e se l’altrimetria mostra una discesa verso Cesenatico l’amico di Egna ci ha avvisati che no, si tratta di tutta una serie di saliscendi spaccagambe. Ottimo.
Affrontiamo il tratto con una buona andatura, affrontando le salite arrivando il piu’ veloce possibile, e al bivio ‘medio/lungo’ optiamo per la scelta piu’ ovvia, il corto anche se mio fratello con un po’ di rammarico ma non ci sono problemi, l’anno prossimo potrebbe essere quello giusto πŸ™‚
Da li in poi prosegue il mangia e bevi fino ad arrivare definitivamente a quota zero con ancora una ventina di chilometri da percorrere, ci si attacca ad un treno e via verso Cesenatico. Sembra facile ma chi sta davanti (molto avanti…) rallenta alle rotonde rilanciando in uscita cosi’ come pure sui cavalcavia, per cui ci sono vari momenti in cui si deve chiudere qualche buco, ma ormai siamo alla fine, ultime curve e rettilineo d’arrivo…io e mio fratello passiamo insieme sotto all’arco finale, con le braccia alzate ed una grossa gioia per aver portato a termine anche questa (per me) impresa.
Ora settimana di scarico, forse faro’ un’uscita mercoledi’ ed una venerdi’, week end probabilmente ad uno stage di Aikido a Milano per poi tornare a tutta per la Cunego il 5 giugno.
Un grazie ENORME a mio fratello che anche stavolta mi ha accompagnato e stimolato, se non ci fosse lui sicuramente non ci sarebbe tutto questo.

Con maggio arrivano tre importanti eventi per i quali mi sono e continuo a prepararmi. Andiamo in ordine temporale.
Novecolli: il 22 maggio prendero’ il via alla nove colli in quel di Cesenatico, una delle granfondo piu’ prestigiose nel calendario italiano. Sara’ per me la prima volta e mi sono iscritto per il ‘corto’: 130km per 1871m di dislivello. Il desiderio e’ quello di portarla in fondo, tagliare il traguardo, ma sara’ dura…molto dura. Il problema non e’ la lunghezza (oggi sono reduce da un giro di 160km e la gamba era discreta fino a 140), non e’ nemmeno il dislivello, il problema e’ metterli assieme πŸ™‚ Se poi consideriamo che dopo 90km c’e’ la salita del Barbotto con punte del 18% (che non sono certo la mia delizia) c’e’ di che avere paura. Comunque, iscrizione pagata, hotel prenotato…non ci si puo’ piu’ tirare indietro e quindi vedremo di portarla a casa, in qualche maniera πŸ™‚
GF Damiano Cunego: il 5 giugno, a due settimane dalla nove colli mi aspetta la Cunego, appuntamento oramai classico da quando ho cominciato a pedalare. Anche quest’anno faro’ il medio (visto che il corto e’ stato abolito), con i suoi 98km ed i 1900m di dislivello. In questo caso le strade le conosco abbastanza bene, e a parte la salita della cronoscalata Berner che presenta punte del 12%, non e’ impossibile, per cui vedro’ di migliorare il tempo dell’anno scorso, piu’ per una soddisfazione personale che per reali velleita’ di classifica.
Esame di Aikido: il 12 giugno c’e’ invece l’esame di Aikido per il III kyu (ammesso e non concesso che venga autorizzato a fare l’esame…quest’anno ho fatto un bel po’ di assenze per vari motivi tra cui il fatto che non ho l’auto da oltre sei mesi…). Anche qui sara’ dura, per la difficolta’ ed il numero delle tecniche e per la temperatura prevista a meta’ giugno che dara’ poca possibilita’ di tirare il fiato, ma d’altronde ho iniziato ad andare in bici proprio per avere piu’ resistenza fisica sul tatami in questi frangenti e agli stage per cui…staremo a vedere.
Per concludere, oggi durante il giro con mio fratello, ci siamo uniti a due finlandesi che avevano noleggiato delle bici nel negozio Olympic Bike di Paola Pezzo: a differenza dello svedese incontrato un paio di settimane fa cui avevano noleggiato una vecchia Wilier scassata e rumorosa, in questo caso i finlandesi avevano due nuove Pinarello FP2 in carbonio, prese a 25 euro al giorno. Non male !!!
E questo mi ha fatto pensare. Ultimamente mi gira l’idea di sostituire la vecchiotta bici che sto usando (ereditata da mio fratello quando lui e’ passato ad una bellissima Wilier LeRoi) con una nuova. Usata (ad esempio quelle che le squadre juniores restituiscono ai negozi) oppure qualche bella occasione sul nuovo, ma a che pro ? Per me la bici e’ e rimane un passatempo, e spendere 1500, 1700 euro per guadagnare qualche etto mi da’ da pensare e quindi…perche’ non continuare ad usare la ‘mia’ e prenderne una a noleggio quando faccio le granfondo ? Ci sto pensando seriamente. Vedremo.