Oggi il mare e’ stato particolarmente agitato. Lo e’ spesso devo dire, probabilmente la zona o il periodo visto che vado in ferie piu’ o meno sempre le ultime due di agosto.
Comunque, le onde che si infrangono sugli scogli appositamente (e artificialmente) creati sono un bello spettacolo, con spruzzi e schizzi che volano ovunque. Anche se vedere i ragazzini che paiono abbandonati a loro stessi, rischiare di farsi male non e’ proprio una bella cosa.
Le varie cose che leggo sul giornale mi vorrebbero dare spunto per altre cose da scrivere, ma preferisco chiudere qui..il rumore di sottofondo, a cinquanta metri dal mare, mi rende l’animo piu’ tranquillo e non ho voglia di arrabbiarmi, cosi’ mi guardo il tramonto sullo stromboli e mi metto a leggere il libro.

Sul traghetto per l’isola di Panarea, visitata oggi, leggo su un giornale il titolo in cui si anticipa una proposta di regolarizzazione dei lavoratori impiegati a tempo determinato nei call center per farli trasformare tutti in lavoratori a tempo indeterminato.
Io penso che questo sia controproducente, non per le aziende quanto per i lavoratori, ed il motivo e’ che spostare un call center in romania o in india costa praticamente nulla, convogliando le telefonate negli altri stati via VoIP in cui prendere prersonale locale pagato molto meno che in italia dopo un breve tirocini.
E gli italiani ? tutti a casa ovviamente.
Secondo me e’ un grosso rischio, meglio cercare il dialogo, senza imposizioni, cercando di trasformare con il tempo i vari contratti.

Finalmente qualche esperto ha posto il problema che io vado sottolineando da tempo, ovvero la reale disponibilita’ di carburanti alternativi. Io ovviamente sono nessuno, per cui le mie idee valgono niente pero’ alcune domande me le sono poste.
L’articolo apparso su slashdot.org citava uno scienziato che pone il problema sull’effettiva utilizzabilita’ su larga scala del biodiesel o comunque dei carburanti di derivazione agricola (soia, etanolo, etc). L’introduzione dell’articolo (che non ho letto) poneva il problema sulla validita’ economico/ecologica di passare al biodiesel o alla colza, in sostanza perche’ per produrre quantita’ utili di carburante serve…acqua. Le piante infatti non vivono di nulla e per crescere hanno bisogno di acqua, un bene ancora piu’ prezioso del petrolio che si sta esaurendo a ritmi ancor piu’ sostenuti.
Molti parlando del Brasile o di zone in cui e’ stato introdotto il carburante ecologico, ma certo…su piccola scala puo’ andare bene, ma possiamo chiedere al pianeta di dedicare acqua e terreni agricoli per far andare le nostre automobili ? O meglio, e’ un sacrificio giusto da chiedergli ? I terreni coltivabili sono limitati e sarebbe meglio utilizzarli per sfamare il mondo piuttosto che per farci andare a spasso da soli in auto da cinque posti. Non solo, il carburante serve tutto l’anno, ma le coltivazioni si sa sono periodiche..dovremmo quindi trovare anche lo spazio per stivare tutto il carburante per i periodi di mancata produzione. Insomma…secondo il mio modesto parere servono altre soluzioni.
L’idrogeno ? E’ pulito, l’emissione e’ di sostanze con cui beppe grillo fa l’aerosol con il vicks vaporub. Ma sorgono altri problemi (spesso si guarda alle soluzioni che un’idea porta, ma non le conseguenze che comporta), ad esempio la distribuzione: immaginiamo tramite un gasdotto o cisterne di trasportare un gas che al solo contatto con l’ossigeno esplode, un bell’obiettivo. Sicuramente ci sono altri sistemi, ma sono costosi in termini energetici. Purtroppo le leggi della fisica sono implacabili e questo comporta problemi anche per la generazione dell’idrogeno. Sempre per la fisica, per produrre idrogeno sufficente a generare 1Kw ne serve come minimo una quantita’ maggiore di 1Kw (facciamo ad esempio 1.1Kw), non sarebbe quindi meglio usare direttamente l’energia elettrica ?
Ecco si’, l’energia elettrica…per produrre l’idrogeno il sistema piu’ facile che mi viene in mente e’ l’elettrolisi dell’acqua, ma come produciamo la corrente necessaria ? Con lo stesso idrogeno ? πŸ™‚ ovvio che il ciclo infinito non e’ realizzabile, e torniamo al punto di partenza.
Attualmente il sistema piu’ economico e energeticamente vantaggioso e’ il petrolio, e la soluzione e’ usare l’energia elettrica, il come generarla e’ altro problema (io direi il nucleare, magari ne parlo un altro giorno) ma anche altri possono andare bene, tutto il resto palliativi e sistemi per brevettare motori nuovi quando quelli elettrici vanno benissimo e hanno rese spettacolari in termini di rendimento energetico.

Connesso via GPRS scrivo questa entry nel blog, premendo i tasti piu’ velocemente di quanto il ritorno dei caratteri via ssh ne consenta la loro visualizzazione, e quindi mi trovo a scrivere alla cieca, come quando mi connettevo con il caro modem a 2400 baud (il primo era a 300 ma non ci scrivevo poi molto).
Sono quindi qui, a scrivere con lo stromboli sullo sfondo ed il sole che brucia il cielo al tramonto, fortunatamente mi trovo in un posto piuttosto tranquillo, non invaso da orde di famiglie e, peggio, ragazzini, che urlano e sbraitano, consentendomi di andare avanti nella lettura di un libro di Tom Clancy che mi sono portato da casa.
Le distrazioni ci sono, ovviamente, donne prosperose che prendono il sole ed altre che fanno, tipica attivita’ da villaggio vacanze, l’aerobica a bordo piscina.
Una cosa che non ho mai capito, tra le tante, e’ proprio cosa spinga persone che non hanno mai fatto attivita’ fisica negli ultimi 11 mesi e mezzo, a dannarsi l’anima sotto il sole per muovere le chiappe πŸ™‚ (o altro nel caso di cui sopra), non certo il desiderio di dimagrire visto che oramai il dado e’ tratto, nemmeno la vita salutare perche’ dopo la ginnastica a volte fa seguito la merenda a base di patatine fritte. Quindi il desiderio di mettersi in mostra…ma non era meglio stare a dieta (anche moderata che poi e’ la migliore) e fare movimento durante l’anno e mettersi inmostra sulla spiaggia senza doversi uccidere di fatica nei periodi di relax ?
Qualche lettore particolarmente fastidioso potrebbe pensare ‘che cosa te ne importa ? mica sei te a fare la faticata’, vero, ma il problema e’ che spesso a fare queste attivita’ sono le mamme, per cui i figli sono lasciati liberi, e questo comporta un discreto livello di anarchia, e questo si’ mi importa πŸ™‚
Bene, il sole sceso sotto l’orizzonte mi impedisce di vedere anche i tasti che scrivo e quindi…passo e chiudo.

Un vero motociclista conosce le intemperie, le ha affrontate (e sconfitte) innumerevoli volte. Il vero motociclista conosce il freddo, la neve, il ghiaccio, perche’ usa la moto anche in inverno con temperature sotto zero.
Io mi ritengo un vero motociclista, appunto perche’ con la mia moto affronto tutti i giorni quello che il destino appronta, a volte anche qualche caduta.
Oggi pero’ mi e’ capitata una cosa un po’ particolare…non e’ da tutti i giorni incappare in una tromba d’aria con raffiche di vento che spezzano i rami degli alberi e portano litri e litri di acqua.
Ho affrontato ancora pioggie di forte intensita’, ne ricordo tre in particolare, una grandinata tornando dal lago di Garda con il fido 125, oppure acqua torrenziale tornando dall’isola d’elba per tutto il tratto appenninico da livorno a bologna via mugello oppure altra pioggia torrenziale tornando dalla sardegna, acqua ininterrotta da livorno a casa via cisa.
Tranne il primo caso, negli altri mi ero premunito di indossare la tuta antipioggia per cui nessun problema di umidita’, ma oggi, un po’ per temerarieta’ un po’ perche’ la prima ondata d’acqua e’ arrivata improvvisa, ero ‘scoperto’ e subito fradicio, per cui ho continuato.
Credo di non aver mai preso una quantita’ d’acqua per metro lineare come stasera, in valore assoluto non e’ paragonabile al ritorno dalla sardegna di cui sopra, ma in termini relativi penso che sia stato il mio record e dubito lo potro’ mai superare.
Andare in moto e’ fantastico πŸ™‚

Usando sid (Still In Development), una persona deve sapere che, da un giorno all’altro i programmi e le funzioni possono smettere di funzionare, e non si puo’ certo biasimare il maintainer che sta facendo esattamente il suo lavoro πŸ™‚ Certo pero’ e’ seccante accorgersi, per un motivo o per l’altro, che la connessione via bluetooth tra il portatile ed il cellulare usata per collegarsi ad Internet (aihme’) anche durante le vacanze, non funziona, e questo proprio due giorni prima di partire.
Comunque, alla fine sono riuscito a ripristinare sia lo scambio di dati e applicazioni via obexftp, sia la connessione vera e propria con vodafone per poter andare in Internet con canale GPRS.
Il problema principale, credo (dopo le tante prove ho perso anche il conto di cosa in realta’ abbia risolto il problema πŸ˜‰ ) e’ la mancanza nel pacchetto bluez-utils del programma passkey-agent, dovuto ad un commento nel debian/rules che ne impedisce l’incorporazione nel .deb, ovvero:
apt-get build-dep bluez-utils
apt-get source bluez-utils
cd bluez-utils-3.1
vi debian/rules
[e togliere il commento dove si cita passkey-agent]
./debian/rules build; ./debian/rules binary
dpkg -i ../bluez-utils_3.1-3.1_i386.deb
Sembra comunque che ci sia un errore anche nella documentazione per cui date anche questi due comandi:
echo -n ‘1234’ > /etc/bluetooth/passkeys/default
echo -n ‘1234’ > /etc/bluetooth/passkeys/00:0F:DE:C1:77:04
[ovviamente mettete l’indirizzo fisico del vostro dispositivo]
e gia’ che ci siamo:
/usr/bin/passkey-agent 00:0F:DE:C1:77:04 1234 &
…e dopo un riavvio ora viene chiesto il pin sul cellulare (come prima) ma in seguito e’ pure accettato.
Per provare, provate a vedere il contenuto del vostro dispositivo:
obexftp -b 00:0F:DE:C1:77:04 -l
Buon divertimento.

Bene, dopo tanto parlare pare che alcuni comuni, a partire da Milano (la notizia su La Repubblica), abbiano deciso di iniziare a porre una tassa contro l’inquinamento. Io sono contrario a questo genere di provvedimenti per vari motivi.
Per prima cosa la costituzione garantisce a tutti i cittadini la liberta’ di muoversi sul territorio nazionale, non dietro pagamento di un pedaggio. Per seconda cosa sarebbe necessario vedere dove vanno questi soldi, se per fare lotta reale all’inquinamento o solo per rimpinguare le casse del comune. Ma cio’ che veramente rende odiosa questa politica, e’ che solo chi ha i soldi puo’ liberamente circolare, gli altri no, creando di fatto una differenziazione tra i cittadini che possono pagare e gli altri. Chi gia’ ora ha un fuoristrada da 100mila euro pochi problemi ha a pagarne anche 200 l’anno, a differenza di chi ha una utilitaria di 15 anni (non certo per scelta…) che magari fa fatica a tirarne fuori 100, con in piu’ l’aggravante che chi ha pagato i 200 euro per poter inquinare poi si sente nel pieno diritto di farlo, un po’ come la tassa SIAE sui supporti vergini che, secondo alcuni, da diritto a metterci sopra materiale piratato (avendo gia’ pagato in anticipo il balzello dovuto). Insomma, chi ha il fuoristrada potra’ dire ‘non solo ho i soldi per comperarlo, ma mi pago pure tutte le sovrattasse’.
No, non e’ questa la soluzione, se veramente si vuole liberare la nostra civilta’ dall’inquinamento. Il sistema e’ semplice: un lasciapassare per famiglia, gratuito, cosi’ solo una vettura puo’ entrare in centro, cosi’ tutti hanno la stessa possibilita’. Oppure, ma questo andrebbe contro le logiche economiche, si smetta di immatricolare auto ponendo un limite al parco circolante, e se ne immatricolino di nuove solo alla consegna delle targhe di un auto vecchia.
Ma siccome la logica di queste tasse e’ solo ed esclusivamente quella di prendere soldi, aspettiamocele a breve termine. Non chiamiamole pero’ tassa di ingresso, o tassa inquinamento…chiamiamole rapine, e’ il nome corretto.

Oggi e’ stata una giornata un po’ storica direi, per il mio sistema di casa. Una vecchia Debian GNU/Linux, installata…boh, non ricordo nemmeno quando, passata attraverso gli anni tramite migrazioni da un disco ad un altro via ‘cp -a’ e conseguente lilo, aggiornata da bo ad hamm a slink a potato a woody a sarge per poi finire definitivamente in sid…ebbene oggi ho messo il disco EIDE su cui era installata in parcheggio, non piu’ bootabile sebbene accessibile per ovvii motivi di recupero dati. Al suo posto ora c’e una nuova sid, installata di fresco, senza tutti gli errori che avevo fatto ai primordi ma con altri nuovi, tutti da scoprire πŸ™‚ dovuti alla vecchiaia. Per prima cosa i dischi sono SATA…cercavo un controller PCI ma un paio di giorni fa mi sono accorto ad un boot che in realta’ qualcosa di SATA lo avevo gia’ (oltre ai dischi perche’ la reinstallazione era comunque prevista), ho aperto il case, soffiato mezzo chilo di polvere con il compressore, ed ecco li gli attacchi per i dischi. Per cui oggi ho dato il via all’installazione con la segg. configurazione: home:~# mount
/dev/md2 on / type ext3 (rw,errors=remount-ro)
proc on /proc type proc (rw)
sysfs on /sys type sysfs (rw)
usbfs on /proc/bus/usb type usbfs (rw)
tmpfs on /dev/shm type tmpfs (rw)
devpts on /dev/pts type devpts (rw,gid=5,mode=620)
/dev/md1 on /boot type ext3 (rw)
/dev/md3 on /home type ext3 (rw)
/dev/md5 on /kevin type ext3 (rw)
/dev/md4 on /tmp type ext3 (rw,nosuid,nodev)
tmpfs on /dev type tmpfs (rw,size=10M,mode=0755) Come si vede ho messo su un po’ di roba in RAID, in particolare la /home in RAID1 (per motivi di integrita’ dei dati) cosi’ come la /boot (a lilo non piace dover fare boot da RAID0), mentre le altre per motivi prestazionali sono in RAID0, tanto anche se vengono persi pazienza, il sistema di casa si reinstalla. Ah, la /tmp e’ tenuta senza il noexec per le installazioni πŸ™‚ poi ci pensero’. Per cui eccomi qui, con il sistema pulito pulito, con solo 461 pacchetti installati visto che non mi piace tasksel e decido io, via apt-get che cosa installare. Bene quindi, lunga vita a Debian… Ah, nota a margine…nonostante i DVD di Debian testing (alias etch ad oggi) consentano l’installazione su RAID con la sua config etc, ha un bel bug che non consente di fare tutto subito, ma si perde all’installazione del kernel che deve essere installato a mano su un terminale a parte per poi sistemare, sempre a mano, gli errori di initramfs-tool e mdadm..ma d’altronde, installare linux e’ sempre un piacere, se fa tutto da solo, che piacere e’ ?
πŸ™‚

Bene, per quei pochi cui possa interessare, ho fatto partire il mio blog, o meglio, diario su web. Qui raccogliero’ quello che mi passa per la testa, spesso disinformazione o fraintendimenti, di solito politacally incorrect. Buona lettura.