Ci sono molte cose che non capisco, una di queste e’ l’omeopatia. O meglio, non capisco come la gente possa crederci ed affidarvisi senza un’analisi seria e critica. Beh, qualcuno va dal mago per farsi togliere il malocchio e (giustamente) paga fior di quattrini, quindi probabilmente e’ giusto pure che qualcuno spenda i suoi bei soldi in omeopatia.
Cos’e’ l’omeopatia ? Beh, giusto per non farvi andare su google a cercare, in breve si tratta di ‘curare il simile con il simile’: prendete una persona sana, fategli provare qualcosa (qualsiasi cosa, non vi dico cosa c’era nei primi volumi di fine ‘800), se avra’ una reazione, tipo un arrossamento, bene, vuol dire che quel qualcosa cura gli arrossamenti. Ottimo, si sarebbe portati a pensare, e’ lo stesso principio della vaccinazione…ma…in realta’ c’e’ poi la pratica delle diluizioni (immaginate se quel qualcosa fosse cianuro o arsenico) che, in breve, elimina la presenza fisica del qualcosa rendendo il rimedio omeopatico acqua pura all’analisi chimica ed e’ qui che viene fuori il tocco di genio, ovvero le agitazioni, perche’ ad ogni processo di diluizione ci sono le agitazioni del liquido che servono a trasmettere l’energia del qualcosa, all’acqua, quindi quello che cura e’ l’energia che l’acqua immagazzina, non il qualcosa in se.
Fantastico non e’ vero ? E’ come se invece di iniettarvi il virus indebolito dell’influenza, vi iniettassero acqua pura, debitamente agitata.
Ma qual’e’ la dimostrazione pratica che l’omeopatia funziona ? Semplice: non esiste. Non esistono prove di laboratorio in doppio cieco, non esistono studi epidemiologici, niente di niente, salvo qualche tentativo arenatosi nel nulla. L’unica dimostrazione che funziona e’ di tipo matematico, ovvero per assurdo: supponiamo che non funzioni, perche’ gli animali o le piante traggono beneficio dai rimedi omeopatici pur non essendo suggestionabili come potrebbe accadere all’uomo ? Si risponde quindi ad una domanda con un’altra domanda aggirando ed eludendo quello che e’ il dubbio primario: come fa il nulla ad avere effetto sull’uomo, se non quello di suggestionarlo ed attivare cosi’ sistemi di autoguarigione ?
L’altro cavallo di battagli dei difensori dell’omeopatia e’ dipingere le industrie farmaceutiche classiche come delle aziende che avvelenano e cercano il mero profitto sulle spalle delle sofferenze altrui. Avete mai provato ad andare da un omeopata ? E’ forse gratis ? E comperarne i rimedi ? Gratis ? Perche’ quindi la Pfizer o la Glaxo (che non ammiro certo, in particolare quest’ultima per la questione AIDS che valutero’ piu’ avanti nel tempo) dovrebbero essere peggiori delle aziende che producono rimedi omeopatici ?
La realta’ e’ che, come per i maghi della televisione, esistono delle sfere di sofferenza che vanno oltre la medicina tradizionale, fatta di visite e rimedi, per cui le persone vogliono maggior contatto con il medico (o chi ne fa le veci), vogliono sentirsi assistiti oltre i 5 minuti che il medico tradizionale dedica loro e sono disposti a pagare fior di quattrini per questo, ed e’ cosi’ che nascono i maghi e gli omeopati, con tutto il loro business, e la voglia di molta gente di essere diversa, di pretendere di avere capito come va il mondo, e poter dire che non e’ come pensano miliardi di persone ma come loro, gli illuminati, hanno appreso. Insomma, il far parte di un elite.
La sostanza alla fine qual’e’ ? La diatriba principale verte su una questione: i rimedi omeopatici costano, e cari, per cui li si vorrebbe gratuiti e pagati dallo stato il quale, giustamente, fino ad ora ha detto no, proprio in mancanza di studi clinici seri. Ovviamente se la gente vuole curarsi con le palline omeoopatiche, i fiori di bach, la mettiquellochevuoi-terapia, liberissima di farlo (sulla propria pelle, non quella dei figli), purche’ non sia sulle spalle della gente che lavora e paga le tasse.
Almeno chi va a Lourdes per un miracolo, a) ha fede in Dio e non nel viaggio in se’ b) non chiede il rimborso spese allo stato.
Per maggiori info vi invito a leggere il materiale sul sito del CICAP.