Tannus è probabilmente la marca di copertoncini solidi più famosi per bici, complice il suo rivoluzionario metodo di installazione che li rende sicuri nonostante l’uso di una mescola più morbida rispetto alla concorrenza. Questo fine settimana li ho provati in maniera un po’ più estensiva complice un imprevisto. Vediamo com’è andata.

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Da alcuni anni, nel periodo invernale, preferisco allenarmi con i rulli, questo mi consente di concentrare la qualita’ con schede specifiche, soprattutto durante la settimana quando il tempo e’ poco, poi se il meteo lo concede applico le schede in esterno su salite o tratti specifici che ho in zona. Fino a qualche giorno fa utilizzavo rulli standard “vecchio stampo”, quindi quelli con la leva per regolare la resistenza su vari livelli ma ora, approfittando di un prezzo molto accattivante, ho acquistato presso Decathlon un rullo interattivo “Tacx flow smart” dove interattivo significa che non e’ piu’ presente la leva di regolazione ma viene controllato via blouetooth o via ant+ (il protocollo di Garmin) da un dispositivo compatibile, ad esempio il PC (dotato di adattatore USB per ant+).

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“Ho imparato a sognare,
quando inizi a scoprire
che ogni sogno
ti porta più in là
cavalcando aquiloni,
oltre muri e confini
ho imparato a sognare da là” [Negrita]

Domenica 20 giugno 2021 è il giorno in cui, dopo tanto tempo, ho finalmente raggiunto il mio sogno (ciclistico): ho portato a termine il percorso lungo della Sportful Dolomiti Race.

Potrei finire qui, non ci sarebbe molto da aggiungere perchè tutto il resto è contorno, tutto il resto perde importanza, spazzato via dal sudore, dalla fatica, dal dolore degli ultimi chilometri del passo Manghen, dalla bellezza delle pale di San Martino che si aprono davanti agli occhi scollinando il Passo Rolle, dalla cattiveria finale del Passo Croce d’Aune. Potrei, ma voglio lasciare e lasciarmi un ricordo di questo giorno che non dimenticherò, perchè se è vero che le cose importanti della vita sono altre e per me il ciclismo è, fondamentalmente, un gioco in cui sono pure un perdente, bisogna saper cogliere le piccole e grandi soddisfazioni che riusciamo a costruirci, a volte con sacrificio.

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La GF Avesani non l’ho mai fatta, ne’ con il percorso vecchio ne’ in quello che e’ stato istituito negli ultimi anni, non so esattamente il perche’ forse il periodo o forse ho sempre preferito altre manifestazioni.

Ma il 2021 e’ un anno particolare. Dopo un 2020 con zero gare causa pandemia ma in cui mi sono comunque allenato, la prima gara utile e’ stata appunto la GF Avesani svoltasi domenica scorsa, il 18 aprile 2021 e da li ho voluto guardare ad un nuovo inizio o almeno ad una nuova speranza che tutto torni alla normalita’, un nuovo inizio anche visto che proprio la GF Avesani e’ stata quella che mi ha dato ispirazione a pedalare, il 22 settembre del lontano 2008, quando andai a dare supporto a mio fratello ( articolo ).

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L’idea, pazza, era nata durante il viaggio di ritorno del giro cicloturistico del 2017 (del quale scriverò più avanti), suggeritami da Flavio, il cugino svedese: “perchè non fate da Oslo a Stoccolma ? E’ lunga, ma avrete il vento della corrente del golfo alle spalle”. Subito gli animi si sono accesi e, sebbene per il 2018 la meta fosse già stata pensata, perchè non analizzarla per il 2019 ?

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Sono, da sempre, a favore dell’energia nucleare per usi civili. I motivi sono molto semplici e spaziano dall’urgenza di produrre enormi quantità di energia, al fatto che la tecnologia ha fatto grossi passi avanti nel garantire la sicurezza degli impianti fino al fatto che, nonostante i fatti accaduti in passato (Chernobyl e Fukushima per citare i più noti) alla fine il nucleare si è dimostrato molto più sicuro di quanto sia comunemente percepito. Quelle che seguono sono considerazioni personali.

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L’ho aspettata, l’ho cercata, l’ho trovata. L’ho presa.

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Lo spunto me lo aveva dato l’amica di Facebook Emanuela, ancora molto tempo fa, per un giro in bici lungo il fiume Sarca, che dalle valli trentine ridiscende ad alimentare il lago di Garda. Dovendo passare un fine settimana nella città di Arco sono andato a spulciare la sua bacheca alla ricerca di informazioni come tracce e consigli, e così ho trovato un secondo giro interessante lungo la strada del Ponale, che sale da Riva del Garda al lago di Ledro, per cui due giorni e due giri in modalità cicloturismo.

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Pochi mesi sono passati dall’ultimo, importante evento artistico che ho avuto il piacere di visitare: “Van Gogh. Tra il grano e il cielo”, svoltosi a Vicenza quando l’idea del giro cicloturistico per il 2018 aveva già preso forma, a grandi linee, nella mia testa e in quella della mia estemporanea accompagnatrice ed ormai ex collega ed era ormai diventata definitiva. Quest’anno si sarebbe andati in Olanda.

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