GF Peschiera 2017

Ultima gara del 2017, la GF di Peschiera. Ci siamo iscritti tempo prima, io e mio fratello, con la scarsa idea di arrivarci anche minimamente preparati, visto il lungo periodo di stop delle vacanze, ma e’ vicina a casa e sarebbe stato un peccato non presenziare. Tra l’altro, e’ un percorso semplice, il lungo (percorso unico quest’anno) e’ piu’ un medio sia come lunghezza che come dislivello, pero’ in agosto ho fatto un giro cicloturistico (magari un giorno mettero’ qualcosa in proposito, ma considerate che e’ gennaio 2018 e sto scrivendo di una gara fatta a settembre 2017 😀 ) e poi sono partito per il mare per cui davvero la forma e’ piuttosto bassa.


Certo, con il passare del tempo la baldanzosa ‘ma si’, basta prenderlo come allenamento’ lascia il posto ai soliti dubbi, perche’ alla fine non e’ mai facile partire ‘alla buona’ e prendere quello che viene. Soprattutto la pioggia 🙂
Partiamo di buon’ora perche’ la partenza e’ alle 8. Il cielo non promette niente di buono, ma sembra tenere. Sembra, fino al momento in cui iniziamo a cambiarci, quando iniziano a scendere delle gocce d’acqua. Uno sguardo, due, ma l’intesa che ci lega non ci fa desistere e, finiti i preparativi, ci avviamo al via.
In griglia la pioggia si fa piu’ copiosa, e piu’ di qualcuno scavalca le transenne e salutando i compagni di squadra se ne va. Guardando, in molti non sono vestiti adeguatamente: ci sara’ da salire a 700m e poi scendere, non oso pensare al freddo che patiranno.
Pronti via, sotto una pioggia battente imbocchiamo la tangenziale che ci porta a Castelnuovo, anche in questo tratto molti girano la bici e tornano indietro, io e mio fratello teniamo le ruote di chi ci sta davanti e tiriamo dritti. Per me e’ difficile, la scarsa forma si fa sentire e vorrei tornare indietro, e’ tutto un saliscendi fino Bardolino dove arriviamo ai 32km/h di media con una forte pioggia che spesso non fa vedere che a qualche decina di metri.
La salita ‘del pigno’ vede la pioggia dimunire fino a che, a meta’ circa, smette del tutto. Io rimango in un gruppo che fa strada, il livello e’ adatto al mio e cerco di tenerlo anche nei momenti in cui cerca di strappare, soprattutto nel lungo pezzo che conduce a Castion, in cui mollo.
Attacchiamo la salita, l’unica vera di giornata, che porta ai Lumini, dove mi metto di un passo consono alle mie capacita’ (leggasi: salgo piano) ottenendo, secondo Strava, solo alcuni terzi tempi su dei segmenti, ma nulla sulla salita in totale. Bello lo strappo chiamato ‘muro del Garda’, inserito quest’anno, e che conduce ai Lumini da San Zeno di Montagna, senza attraversare il paese ma girando subito a destra (salendo) appena entrati nel centro abitato: duro e tosto, mi fa faticare parecchio. E fa faticare anche una ragazza che e’ con noi, ma che di potenza sale incitata anche da mio fratello.
Arrivati in cima, ci copriamo e partiamo per la discesa che conosciamo a memoria, viste le innumerevoli volte fatte, ma con il freno un po’ tirato per le condizioni della strada ancora umida. Arrivati in fondo ci aggreghiamo ad un gruppo, fatico a tenerlo nel tratto che esce da Caprino ma stringo i tenti e ce la faccio, poi nel successivo tratto in leggera discesa recupero il fiato. Ad un certo punto mio fratello si arrabbia perche’ il gruppo si fa tirare dalla ragazza che avevamo incontrato sul muro del Garda, e indispettito si piazza davanti a tirare; io ovviamente in fondo 😀
Procede cosi’ per alcuni km, riesco a stare a ruota fino all’inizio della salita che da Sega porta a Pastrengo, qui complice una caduta davanti a me in una rotonda perdo il gruppo, cerco di ripartire ma le gambe se ne escono con un perentorio NO. Mi siedo, butto giu’ un paio di rapporti e ciao ciao. Salgo del mio ritmo accompagnato da mio fratello e, lentamente, mi trascino prima a Pastrengo e poi all’arrivo.
Devo dire che, tutto sommato, considerando il periodo di stop, ho fatto pure troppo, mi sono divertito, ho stretto i denti andando oltre i miei limiti, ho pagato pegno, ho preso tanta pioggia e va bene cosi’ 🙂 A settembre non posso pretendere di piu’, lo so e lo metto in previsione.
Il pagellone (e’ passato un bel po’ di tempo, vedo se mi ricordo):
Strade 7: direi buone, a parte un tratto dopo Caprino, in cui c’e’ circa un km davvero dissestato e si ‘gioca’ a schivalabuca in gruppo a quasi 40km/h. Il resto e’ in linea con lo stato generale delle strade locali, e vanno dal discreto all’insufficente, ma non e’ colpa dell’organizzazione.
Presidi 5: se non ricordo male, sono piuttosto scarsi. A dire il vero non ne ricordo proprio, ma forse e’ proprio una mia dimenticanza dovuta al tempo passato.
Pasta party 6: me lo ricordo sufficente, con possibilita’ di pasta in bianco, niente di eclatante, ma sempre meglio di alcuni in cui ti fanno pagare ogni variazione.
Voto totale 7: e’ una buona granfondo, percorso unico, una vetrina dell’agenzia che organizza viaggi per ciclisti Bike Division. Si vede che c’e’ un buon impegno anche se, credo per gli scarsi investimenti economici (non e’ una pecca, se non ci sono tanti sponsor si fa con quello che c’e’) che pero’ sono gestiti al meglio, niente sprechi in stupidaggini ma solo in quello che serve, il percorso e’ bello e adatto alla stagione, ritmo veloce e divertente. Una buona granfondo, da rifare.

L’attivita’ su Strava

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