Ieri ho fatto la mia terza GF Damiano Cunego, la seconda sul percorso medio di circa 90km ed un dislivello di 1900m.
Le premesse non erano delle migliori sia dal punto di vista organizzativo che meteorologiche, le prime si sono confermate le seconde parzialmente smentite. Ma veniamo con ordine.
Gia’ da alcune settimane su uno dei principali siti dedicati al ciclismo e alle granfondo c’era del malumore circa l’organizzazione. Il sito ufficiale e’ a dir poco scarno, con poche informazioni utili, manca una cartina seria (la scansione di una cartacea con colorazione del percorso non e’ da considerarsi seria in un’epoca di mappe digitali) e relativa altimetria fatta bene, manca la traccia GPS dei percorsi, mancano i punti di ristoro e di assistenza meccanica; insomma per chi viene da fuori e non conosce le strade si trova un po’ (tanto) in difficolta’. Si spera che con il passare del tempo la situazione vada a migliorare, io stesso scrivo una mail agli organizzatori dicendomi disposto di fare le tracce GPS se solo mi avessero detto chiaramente quali erano i percorsi ma senza ottenere risposta. Grande apprensione poi per la partenza dalla zona stadio, quando il percorso e’ dall’altra parte della citta’ e dall’altra parte del’Adige, con gravi problemi di viabilita’ a causa della manutenzione ad un ponte.
Si sperava, io lo speravo, perche’ la considero la gara di casa, la prima cui abbia partecipato e quindi la sento un po’ mia e vorrei che facesse bella figura. Invece.
Invece i problemi sono iniziati sabato con la consegna delle buste tecniche (quelle con i buoni ed il chip cronometraggio) che ha richiesto un bel trenta minuti di coda in un ambiente caldo e affollato, poi altri trenta per ritirare il pacco gara (questo molto buono, con anche una bottiglia di Valpolicella superiore ripasso, su cui pero’ potevano mettere la foto di un Damiano Cunego con la maglia 2011…), questo accade quando quasi 4000 potrebbero (alcuni vengono solo al mattino seguente) arrivare a ritirare il materiale nelle tre ore e mezza del regolamento. Dopo un’ora me ne esco sudato sperando che insomma, i disagi finiscano qui.
Al mattino arrivo con mio fratello, ed entro in griglia, quest’anno ben presidiata la mia, ma ho letto che nelle griglie piu’ indietro ci sono stati comunque dei problemi. Alle 9.00 si parte, il meteo presenta un bel soletto che fa sperare per il proseguo della giornata, la velocita’ dovrebbe essere controllata per i primi km durante l’attraversamento della citta’ fino ad arrivare nella zona del via ufficiale del cronometro ma ovviamente non tutto va come dovrebbe…velocita’ elevata (se si vuol fare una passerella va bene, ma non ai 40km/h…sul pave’), gente che dalle retrovie iniziava a recuperare posti superando le griglie davanti vanificando l’operato iniziale, alla fine si passa ai 45km/h sul tappeto cronometraggio praticamente rimescolati.
Si parte subito a tutta, io che odio le partenze al fulmicotone soffro anche se un po’ meno grazie al trasferimento che mi ha dato modo di far girare un po’ le gambe, ma sulla tangenziale di Grezzana sono gia’ fuori soglia π e comincio quindi a calare, mio fratello l’ho perso da un po’. Saluto Ghilardini, un atleta del team Iaccobike conosciuto su Facebook che con enorme generosita’ sta tirando un gruppo controllando e spronando: lo lascio andare, il suo treno Eurostar non va bene per un regionale come me π
Inizia la cronoscalata Berner, sono deciso a farla bene, non soffro eccessivamente il tratto piu’ ripido ed alla fine concludo i circa 10km in 00:46:51, un po’ meglio dell’anno scorso. Speravo di essere migliorato molto di piu’, evidentemente non e’ cosi’ π pazienza π Subito dopo inizia la discesa e subito notiamo a terra un ciclista, finito rovinosamente contro un’auto nella corsia opposta…
Proseguiamo, affrontiamo la salita successiva verso Erbezzo quando per circa un chilometro e mezzo arriva uno scroscio d’acqua molto intenso a raffreddare i bollenti spiriti, ma dura poco e lascera’ come strascico solamente una certa umidita’ nelle scarpe π Breve ristoro per poi proseguire ancora, Bosco Chiesanuova, Valdiporro, la salita di San Francesco che rompe sempre le scatole e poi giu’ a tutta verso Velo Veronese e San Mauro da dove parte l’ultima salitella verso San Rocco e poi giu’ per il rientro e allo stop del cronometro sempre in zona Montorio: 3:25:43
Altra bella sorpresa…l’assoluta mancanza di qualsiasi tipo di ristoro all’arrivo, nemmeno una bottiglia d’acqua, dei sali, niente…si doveva prendere e tornare allo stadio. Qualcuno si e’ lamentato per la scarsa presenza di indicazioni, effettivamente io e mio fratello abbiamo guidato un gruppo fino alla zona stadio. Niente pasta party per me che ho preferito andare a casa, qualcuno ha lamentato la carenza di personale e razioni poco abbondanti, altri invece non hanno avuto nulla da lamentare.
Quindi ? Io mi sono divertito, come sempre, perche’ non mi interessa la classifica quindi se anche’ all’avvio le griglie si mescolano non ho alcun problema, era poco sicuro probabilmente fare le strade del centro in un gruppo unico a quella velocita’, meglio suddividerlo e partire scaglionati per griglie a velocita’ imposta piu’ bassa. L’agonismo e’ tanto, troppo, e se puo’ essere giustificato per chi parte in griglia rossa, visto che hanno la scorta, di certo non vale lo stesso per chi e’ in posizione 2000 e passa un’ora o due dopo i primi: le strade sono aperte al traffico e serve accortezza, senza voler strafare o tagliare le curve.
L’organizzazione ha sbagliato su vari fronti, doveva essere l’anno del rilancio dopo i problemi del passato, invece secondo me hanno un po’ peggiorato la situazione e la fama nel cuore di chi viene da fuori (e non solo): le strade sono meravigliose ed i panorami pure, ma da soli non bastano ad attirare pubblico. Forse sara’ meglio cosi’ ed una GF con 800 persone sara’ piu’ gestibile, pero’ sarebbe un peccato perdere per strada tanti estimatori. Il mio modesto suggerimento e’ di aprirsi di piu’ al popolo delle due ruote, magari organizzando un forum sul sito, gia’ domani, in cui raccogliere anche e soprattutto le proteste, analizzarle e vedere se e come migliorare, sono convinto che i primi organizzatori che lo faranno otterranno un successo strepitoso, anche perche’ se qualcosa non si puo’ fare almeno si rende partecipi i pedalatori di questi limiti.
Un grazie, come sempre, a mio fratello che avrebbe dovuto avere carta bianca per farsi la sua GF ma che invece, reduce dal Marathon della Lessinia Legend, non e’ riuscito a recuperare la gamba, e quindi ha optato di fare il medio con me π Ma l’anno prossimo e’ gia’ scritto: lungo alla nove colli e lungo alla Cunego…a costo di arrivare al traguardo spingendo la bici π