Dialetto veronese 1

Trovandolo simpatico, ricevo e pubblico 🙂

VOCABOLARIO VERONESE – GARSANTI
Traduzione dialetto veronese -> italiano:

* CĂ gon.
Caccone, colui che espleta funzioni escretorie frequentemente; persona vanitosa, boriosa:
Stò bĂątin l’è ‘n cĂ gon! (Questo bambino continua a defecare!)
Basta far el càgon e sbàssa le rècie! (Basta pavoneggiarti e stai più con i piedi per terra!).

* CĂ ssar.
Inserire con forza, con violenza (cazzare):
Ma va a fartelo cĂ ssar (ma vai a fartelo inserire violentemente; figurato dispregiativo) –
Variante: va a fartelo stra-cĂ ssar (ancora piĂą violentemente)
Ah…i me l’ha cĂ sĂ  ne l’organo (ah…mi hanno gabbato).

* Casso.
Termine volgare con il quale si identifica l’organo maschile; altresì usato come intercalare durante discussioni o dialoghi informali:
Casso, dal bòn? (Accidenti, davvero?)
Col casso che pago!(Non ho alcuna intenzione di sborsare quella cifra!)
No te capissi un casso (non capisci niente)
Te me stè proprio sul casso (mi sei proprio antipatico!).

* ChetacagĂ .
Trad. lett. Colei che ti ha generato. Espressione tipica utilizzata come intercalare durante diverbi, dialoghi informali, discussioni:
ChetacagĂ ! (Accidenti!)
Ma va in cul, chetacagĂ ! (Ma dai, lascia perdere!)
Vien qua…chetagagĂ ! (Vieni qua…non farti pregare!)
Variante: ChetastracagĂ ! (Accidenti, maledizione!!).

* Còa.
Coda: prolungamento della spina dorsale che pende di massima dal corpo dei quadrupedi, nel lato opposto al capo, dove finisce la schiena; in senso figurato anche l’attributo maschile:
G’ho pestĂ  la còa al can (ho pestato la coda al cane)
I m’ha dìto che el Cioci el g’ha ‘na còa impressionante! (mi hanno detto che il Ciocci ha un pene molto lungo!).

* Cojon (plur. cojoni)
Volg. testicolo/i; di persona tonta, ingenua:
Sèntandome me son s-chisà un cojon (Sedendomi mi sono schiacciato un testicolo)
Te sì un cojon! (Se uno sciocco!)
Che faccia da cojon! (Che espressione da ebete!)
Ho ciapĂ  ‘na sbĂ lonada nei cojoni (Ho preso una pallonata nei testicoli)
Ghe n’ho i cojoni pieni (Sono proprio stufo)
Te m’è rotto i cojoni (Mi hai stufato)
Durante un’accesa discussione: ‘Sti do cojoni…!’ (Ma ti puoi immaginare…!)
Spacacojoni (Rompiscatole).

* Hdì (pron. accadì).
Esclamazione (da Vaccadì):
Hdì i m’ha inculĂ  el Ciao (Perbacco mi hanno rubato il motorino)
Hdì che gnòcca (Accidenti che graziosa fanciulla)
(piantando un chiodo con il martello) Hdì che s-chisòn al diel! (Santo cielo che pressione violenta al dito)
Hdì ho perso el quàia (Noooo, ho perso il portafoglio).

* ImbugĂ .
Appesantito, congestionato, con sintomi di indigestione:
Casso, ho magnĂ  come un mas-cio e me son imbugĂ ! (Accidiavolo ho mangiato in modo scriteriato e penso di essere in preda ai sintomi tipici di una indigestione)
Vaccadì,te còri come se te fossi imbugà: animo vecio! (Perbacco, corri come se avessi appena finito di mangiare il pranzo di Natale: orsù muoviti!).

* Ovi.
Uova; volg. testicoli:
La gĂ lina ancò l’ha cagĂ  fòra trì ovi (La gallina oggi ha fatto tre uova)
Te mè roto i ovi (Mi hai stufato)
Me casca i ovi (Sono demoralizzato)
Tòcate i ovi (Lascia stare le mie cose).

* Ròjon.
Donna senza classe, con atteggiamenti equivoci, tipici da prostituta:
VĂ rda la Gina: l’è proprio un ròjon! (Guarda la Gina: ha l’atteggiamento tipico delle prostitute!)
Che bèl ròjon! (Che ragazza appariscente, poco elegante, ben dotata, un pò volgare e sgraziata ma ideale per una botta e via!).

* RĂąmar.
Cercare con foga tra vari oggetti, selezionare :
Pròa a rùmar ne le sgàuie (Prova a cercare nelle immondizie)
E rĂąmar da ‘n altra parte? (E cercare altrove?)
Ma rùmate i ovi (Ma cerca tra le tue cose) –
Proverbio : Ci rĂąma cĂ ta ossi (Chi cerca trova)
RĂąmarĂąma (bancarelle che vendono tutto a poco prezzo).

* RĂąto.
digerire emettendo forte rumore, di persona/cosa non bella:
Ho tirĂ  ‘n rĂąto che ho rebaltĂ  me sìo (Ho digerito talmente forte che il fratello di mio papĂ  è caduto dalla sedia, in senso figurato) –
La tò morosa l’è proprio un rĂąto (La tua morosa non è assolutamente paragonabile ad una modella!).

* Scòresa.
Peto, flutolenza:
L’ha tirĂ  ‘na scòresa che el m’ha spetenĂ ! (Ha emesso un peto veramente potente).

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