Ieri sera mi scrive un SMS un caro amico: ‘Se vuoi, ore 15.00 dalla Mary per quattro sgasatine in compagnia’. La ‘Mary’ e’ il bar nel quale ho trascorso molte serate da giovane, l’epoca in cui la ‘compagnia’, ovvero il giro di amici con i quali ci si incontrava la sera, superava le 20 persone. Poi crescendo si abbandonano certe abitudini, non si ha piu’ tanto tempo da perdere al bar ed il lavoro e gli impegni vari prendono il sopravvento. Qualcuno si ritrova ancora regolarmente qualche giorno la settimana, per molti e’ diventato piu’ un punto di partenza per una serata o altro.
Dopo tanto tempo mi aggrego con gli amici, oramai motorizzati, per il classico giro del sabato pomeriggio, che non e’ quello da centinaia di chilometri che si fa la domenica ma comprende alcune strade tortuose sulle colline cittadine, spesso una pausa tattica come la pausa cicca per i fumatori, per poi tornare a casa solitamente dopo un paio d’ore.
Era da molto tempo che non andavo e mi sono reso conto di un sacco di cambiamenti:
- ho paura: andare per le strade in moto e’ sempre bello, mi piace e mi da un senso di godimento, ma ho sempre piu’ paura e di conseguenza la velocita’ diminuisce considerevolmente. Dove una volta sfrecciavo incoscientemente ora non mi fido e la manetta non gira;
- sono l’ultimo del gruppo: partiti in 5 guida il gruppo il ‘Dome’ con Ducati 749 (mi pare), segue il ‘Lobo’ su Ducati Monster, un po’ arretrato insegue il ‘Tata’ su Kawasaki Z750, poi arretrati, moooolto arretrati, arriva ‘CP’ su Kawasaki Z400 ed infine io. Inutile dire che noi due, da buoni ultimi, ce la prendiamo con calma obbligando i primi a soste per farsi raggiungere in prossimita’ di incroci;
- paura dei velox: io da sempre sono contrario agli autovelox, li ritengo non solo inutili ai fini della sicurezza stradale avendo come unico scopo quello di rimpinguare le casse dei vari comuni, ma inducono un fattore di insicurezza; mi sono infatti accorto da un po’ di tempo a questa parte, che spesso non guardo la strada ma ai bordi, alla ricerca di movimenti strani, auto sospette, cavalletti minacciosi, oppure guardo in lontananza per vedere se ci sono telelaser, cavalcavia con puntatore e cosi’ via, il tutto a scapito della sicurezza perche’ se un ragazzino attraversa mentre sto guardando il bordo della strada…
- devo sistemare la moto: indubbiamente, devo rimettere la moto sui cavalletti e riprendere in mano la situazione una volta per tutte, la ciclistica sta diventando un problema.