Quello che voglio scrivere qui potrebbe benissimo andare sotto la sezione ‘moto’, oppure ‘Pensieri e parole’, ma trovo quella ‘Politica’ piu’ adeguata.
Da molti anni guido oramai moto e motorini e molto meno le auto, sono conscio dei pericoli e spesso mi sono fatto l’esperienza sulla pelle, lasciandola sull’asfalto con qualche abrasione. Ho corso, ho visto ragazzi correre, ho preso e ho visto prendere rischi in sella a moto con pochi e tanti cavalli, spesso non e’ successo niente, a volte c’e’ scappata la frattura. Andare in moto e’ pericoloso, si sa, se in auto c’e’ airbag, la cellula di metallo, i guard rail, in moto non c’e’ nulla ed i guard rail sono tagliole. E’ quindi logico mettere in conto le cadute, per questo mi vesto sempre, spesso facendo la figura dell’idiota agli occhi di chi guida in pantaloncini e infradito con il mio giubbino in pelle sotto il sole a 40 gradi.
Ma se io metto sulla strada un blocco largo 6 metri, profondo 2 e alto 30 cm, e aspetto che un motociclista prenda il volo e si ammazzi contro un muro direste che sono un omicida o che il motociclista doveva aspettarselo ?
Questo e’ quello che e’ successo ieri sulla strada che da Vigasio porta a Castel d’Azzano, in provincia di Verona: un dissuasore di velocita’ ha falciato la vita di un ragazzo di 29 anni, Eros Riparelli. Un dissuasore appena installato, non illuminato, non segnalato da chi poi, sentendosi evidentemente in colpa, si e’ affrettato a mettere i cartelli. Ma oramai era troppo tardi.
In nome di chi o cosa e’ morto questo ragazzo, come e’ morto un altro che conoscevo indirettamente sempre con la stessa dinamica ? Se chi guida la moto puo’ aspettarsi che l’automobilista apra una portiera senza guardare o svolti senza la freccia, non puo’ pensare che chi dovrebbe garantire la sua incolumita’ in realta’ ponga sulla strada delle tagliole allo scopo di falcidiarlo. Perche’ questo e’ lo scopo. Uccidere. Nessuno puo’ dirmi che non e’ stato fatto apposta. Non per uccidere quel ragazzo in particolare, ma prima o poi si sa che qualcuno ci rimette la vita. Si chiudono le buche perche’ se qualcuno puo’ cadere e farsi male, si mettono i dossi perche’ qualcuno li prenda e si faccia male. O muoia. Per tutelare qualcuno si mette a repentaglio la vita degli altri. Perche’ ? Molto semplice…i residenti di un comune votano e sono tanti, i motociclisti pochi e spesso non sono residenti e quindi non votano. Queste sono le motivazioni VERE, non la salute (a quella di Eros nessuno ha pensato), non i rischi, ma solo ed esclusivamente le poltrone.
Addio Eros, spero che la tua morte non sia invana.