E anche per il 2012 la nove colli e’ andata. Come ? Molto bene.
Tutto inizia il sabato mattina, o meglio, il venerdi’ sera con la preparazione della bici montando i copertoncini nuovi, una coppia di Schwalbe Ultremo ZX fornitimi dall’amico Max, del bagaglio e da una buona notte di sonno. Il sabato sveglia presto e poi via, recuperato dal fratellone, verso quel di Cesenatico: stavolta l’albergo e’ vicino all’arrivo. L’idea era di partire presto per cercare di arrivare prima delle 12, ora di partenza della Nove Colli Running, per assistere al via di Giancarla Agostini, un mito di fatica su due piedi e su due ruote, ma purtroppo siamo arrivati tardi ed erano gia’ scappati…peccato.
Primo giro di telefonate per recuperare il pacco gara, dall’altra parte dell’infernale apparecchio il cugino Flavio, venuto dalla Svezia per fare l’accoppiata Nove Colli-Lessinia Legend, recupero e poi alla stazione logistica presso lo stadio, dove l’aria e’ gia’ carica di adrenalina e festa. Con gran fortuna riusciamo a recuperare tutto qualche secondo prima della chiusura per pranzo e ce ne andiamo a mangiare. Pomeriggio breve sgambata verso Cervia giusto per muovere le gambe, e gia’ la mia Focus fa un rumore strano alla ruota libera oltre ad un rumore secco quando si spinge…l’ho appena portata dal meccanico a controllare il movimento centrale per un altro rumore che pare essere risolto e mi compare questo…chissa’ se e’ colpa di come ho rimontato il cerchio…ma non penso…tante possibilita’ di errore non ce ne sono…Comunque rientriamo in albergo infreddoliti a causa della perturbazione che sta portando parecchio vento. La sera il cielo si rasserena e la speranza e’ che il giorno dopo il sole faccia capolino, a dispetto delle previsioni che da tutta la settimana anticipano pioggia. Cena e a letto presto.
Domenica mattina il via e’ alle 6:00, per cui sveglia alle 3:50, vestizione ma mentre ho la testa nell’armadio a recuperare l’abbigliamento, una forte scossa di terremoto mi fa ballare. Un attimo di attesa che passi, ed il pensiero classico mi si forma nella testa: dov’e’ l’epicentro ? Perche’ se e’ vicino la scossa non e’ stata forte, ma se fosse stata lontana, tipo in Friuli…allora sarebbe stata una catastrofe…Decido di non pensarci. Mi dirigo a colazione, riso, un panino, un dolcetto e via a terminare la vestizione: opto per un estivo ma con la maglia da sotto primaverile e sopra una tuta in polietilene, tipo quelle che si vedono indossate dai RIS: la temperatura fuori e’ fresca alle 5:15 🙂
Alle 5:15 formiamo il gruppo e ci dirigiamo verso la griglia gialla. Tra tutto, commovente il minuto di silenzio dedicato agli eventi di Brindisi. In prossimita’ dell’ora di partenza mi tolgo la tuta da operaio (qualcuno aveva sorriso vedendomi arrivare, ma sicuramente nell’attesa hanno cambiato opinione 😉 ).
Ore 6:00 si parte…noi partiremo 15/20 minuti piu’ tardi, dopo che sono transitate le griglie che ci precedono. Al solito il ritmo e’ forsennato, tirati da mio fratello che salta di treno in treno sul filo dei 45km/h…come sempre ODIO queste partenze al fulmicotone, ma non posso fare nient’altro che attaccarmi al…treno e menare. In un ‘baleno’ siamo all’attacco della prima salita, il Polenta, che scorre via senza problemi, la gamba sta bene e arriviamo al secondo colle, il Pieve di Rivosco che pure passa senza grossi traumi, ma mi accorgo che il Capitano (mio fratello) oggi non e’ molto in forma e che inizia a soffrire, ne approfitto al termine di una discesa per fermarmi un paio di minuti da un meccanico a far controllare la bici in quanto il rumore e’ diventato forte e fastidioso, il responso e’ che non ha nulla, il cambio e’ regolato perfettamente ed allineato…pero’…il rumore continua…pazienza me lo terro’ fino all’arrivo.
Dopo poco mi raggiungono mio fratello e mio cugino e prendiamo la salita del terzo colle, il Ciola, dove salgo al mio ritmo, sganciandomomi dai miei compagni, ma poi rallento per far richiudere. Arriva poi l’ultimo colle, il Barbotto, dove mi metto ad andare ancora del mio ritmo, sfruttando il fatto che e’ una cronoscalata per vedere poi un confronto con l’anno precedente. Soffro meno l’ultimo chilometro e arrivo in cima abbastanza tranquillamente e, passato il traguardo mi fermo ad aspettare: prima arriva il cugino e poi il fratello. No, decisamente non e’ in giornata, ed infatti la fatica gli si vede in viso.
Inizia la fase dei saliscendi che ci avvicinano alla discesa finale che affrontiamo abbastanza bene, con buoni rilanci e cosi’ arrivano gli ultimi chilometri di piatto dove e’ fondamentale trovare il treno giusto, e lo troviamo…io e mio cugino ci aggrappiamo ad un gruppo che va ai 50/55 all’ora mentre mio fratello rimane attardato, lo aspettiamo e rientriamo assieme ad un altro gruppo meno performante…purtroppo ha commesso l’errore di rimanere nel fondo del primo treno, in mezzo a persone che, un po’ alla volta, si staccavano costringendolo a continui rilanci e recuperi.
Ma non importa…la gioia di tagliare il traguardo tutti insieme e’ cio’ che piu’ e’ importante: non conta il tempo, non conta il piazzamento, conta l’essersi divertiti nel fare una cosa assieme. E poi, e’ compito del gregario stare con il suo capitano, anche quando e’ in difficolta’.
Alla fine rientriamo con una bella giornata di sport, dove il meteo ha in buona parte fallito avendo fatto solo qualche goccia durante la gara (pur facendo freddino nel pomeriggio). Su Endomondo i dati del cellulare.
Analisi: l’anno scorso il percorso lo completai in 5:18:34, quest’anno in 5:01:58, probabilmente un 15 minuti li si sarebbero potuti limare, per cui…direi che sono contento, molto. Il lungo non e’, e non sara’ mai, alla mia portata, preferisco lavorare sul medio, non ho il tempo materiale per preparare corse cosi’ lunghe ed impegnative.
Un grande a Giancarla per l’impresa di aver portato a termine la sua nove colli running dopo aver fatto, venerdi’, i 200km in bici (e fortuna che non sa nuotare, altrimenti avrebbe fatto la prova completa con i 20km di nuoto…).
E tra due settimane…la Cunego.