L’ultimo post pubblicato, nel lontano 22 settembre, terminavo con un ‘Chissa’ che un giorno non riesca ad accompagnarti, in bici, almeno per il ‘corto’. :)’. Ebbene, oggi ho inforcato per la prima volta una bici da strada (da corsa) e mi sono avventurato con mio fratello ed altri tre compari (tra cui una donna) in una prima uscita, sfidando le temperature del primo mattino dicembrino. In realta’ il meteo e’ stato molto clemente, con un pallido sole e temperature che sono state attorno ai 7/8 gradi: una gran sudata. Com’e’ andata vi chiederete ? (oppure no, ma se siete arrivati fin qui forse si’). Tutto sommato meglio del previsto: Verona – Lazise – Garda – Calmasino – Verona per un totale di 69.8 km ad una media di circa 23km/h. Per chi e’ pratico la distanza e la media sono ridicole (e se conoscete il tragitto, direi comiche), ma per me che non ho mai preso in mano una bici da strada e la cui mountain bike non corre certo il rischio di usurarsi, penso sia un buon risultato. Unici problemi: un ginocchio che tende a dolere dopo qualche decina di km e la sella non proprio comoda (anche in mountain bike, aggravato dai terreni accidentati ma alleviati dalla minor distanza). Bene, vedro’ di fare in modo che questa uscita non rimanga una solitaria esperienza ๐Ÿ™‚ anche se tra aikido il martedi’ ed il giovedi’, ed il tennis al mercoledi’, devo dedicargli un giorno del week end, ed alzarsi presto il sabato e la domenica e’ molto dura ๐Ÿ™‚

Ieri si e’ svolta l’annuale gara ciclistica Gran Fondo Luca Avesani, una terribile manifestazione che si svolge tra il monte Baldo e la Lessinia. Ha partecipato mio fratello e, con mio grande orgoglio, e’ riuscito a portare in fondo l’impresa di percorrere tutti i 183,5 chilometri del percorso, superando la salita che porta sul monte Baldo, la terribile Peri – Fosse con i suoi tornanti, e la lunga arrampicata da Fosse a San Giorgio.
Un’impegnativa impresa che ha aggiunto alla fatica della salita, lo sforzo di temperature temibili: attorno ai 2 gradi sul monte Baldo, 5/6 gradi a San Giorgio, unita a nebbia che in alcuni tratti si trasformava in ghiaccio.
Ebbene in tutto questo, mio fratello e’ riuscito a portare a termine il percorso piu’ lungo e faticoso. Io l’ho seguito in moto per fare da ‘reporter’ ed ho potuto apprezzare non solo la sua fatica ma quella di tutti quelli (e quelle) che in solitario arrancavano sulle salite, accompagnati solo dalla fatica, dal freddo, e da un’incrollabile forza di volonta’.
Questo e’ il vero ciclismo, questo e’ vero sport.
Grande fratellone, sono proprio orgoglioso di te. Chissa’ che un giorno non riesca ad accompagnarti, in bici, almeno per il ‘corto’. ๐Ÿ™‚



QUI la galleria di foto.