Tannus è probabilmente la marca di copertoncini solidi più famosi per bici, complice il suo rivoluzionario metodo di installazione che li rende sicuri nonostante l’uso di una mescola più morbida rispetto alla concorrenza. Questo fine settimana li ho provati in maniera un po’ più estensiva complice un imprevisto. Vediamo com’è andata.
Per il fine settimana dal 18 al 20 di agosto avevo in previsione di trascorrere alcuni giorni a Bosco Chiesanuova, comune che domina la montagna veronese e la Lessinia, e fare qualche chilometro in modalità cicloturistica e tornare, dopo parecchi anni, a fare un palleggio a tennis sui campi di Malga San Giorgio.
Venerdì mattina, quindi scendo in garage pronto a partire, la gomma posteriore è completamente sgonfia ma ormai ho fatto l’abitudine con i tubeless di trovarli gonfi, semisgonfi o completamente a terra e quindi non ci faccio molto caso. La gonfio, parto ma dopo cinquecento metri la gomma è di nuovo senza pressione e sono costretto a rientrare. Non potendo mettermi a riparare l’eventuale foro, cambiare la valvola o rifare la nastratura del cerchio, opto per montare i cerchi che, da parecchi mesi, hanno installati gli pnenumatici solidi (pieni) di Tannus.
Tannus l’ho conosciuta ad una fiera di cicloturismo parecchi anni fa e sono stato da subito tentato di acquistarli proprio per questa finalità perchè eliminano completamente il problema delle forature, soprattutto per il fatto che grazie ad un innovativo sistema di montaggio mediante inserti in plastica di fissaggio al cerchio, la mescola può essere più morbida rispetto alla concorrenza, senza il rischio di eventuali pericolosi stallonamenti: la gomma resta al suo posto grazie agli inserti in plastica e non grazie alla rigidità del materiale gommoso. Dopo un pò di tempo ho ceduto alla curiosità e ho comperato una coppia da montare, però, sulla bici da corsa, in previsione delle uscite invernali dove le prestazioni passano in secondo piano. Uno degli svantaggi, che vedremo più tardi, è infatti la perdita di velocità di rotolamento che quindi costringe a dover usare più watt per muovere la bici. Comunque, dopo averle montate su due cerchi dedicati (fulcrum racing 5.5 usati presi appositamente), le ho provate per poche decine di chilometri per poi tornare al tubeless.
L’inconveniente di venerdì, quindi, mi ha dato forzatamente la possibilità di testare un po’ più approfonditamente il prodotto.
Di solito si parte indicando i pro e solo successivamente analizzando i contro, vorrei però cambiare l’ordine e partire dai punti a sfavore che ho potuto rilevare.
I contro
I motivi per cui NON installare i copertoncini solidi sono probabilmente comuni a tutti quelli della categoria, non ne ho provati altri ma non credo ce ne siano di particolari relativamente ai Tannus. Partiamo dalla difficoltà di installazione. Per essere sicuri e non correre il rischio di stallonarsi e quindi uscire dal cerchio, il copertoncino deve “aggrapparsi” al cerchio, ed essendo di gomma piena non ha la capacità di quelli ad aria di espandersi con il gonfiaggio, per cui tutta la tenuta la deve fare la gomma. Ciò comporta che la stessa non può essere troppo morbida con il rischio di deformarsi magari in curva e uscire dal cerchio e quindi il montaggio risulta complesso, in più la mescola, essendo appunto non morbida, comporta una tenuta di strada limitata. Tannus ha limitato il problema del montaggio con una gomma più morbida (il copertoncino dovrebbe simularne uno standard gonfiato a circa 8 bar) delegando la tenuta ad inserti in plastica che agganciano la gomma al cerchio, rendendo impossibile che si stalloni, in più il montaggio ne risulta semplificato, però rimane piuttosto macchinoso, molto più di un copertoncino standard. C’è da dire che, una volta fatto, non e’ più necessario ripetere l’operazione fino al momento della sostituzione, perchè non essendo soggetto a forature non si deve più smontare e rimontare la gomma magari per strada. Una volta montata la gomma si va su strada. Il secondo contro che ho rilevato è la durezza: non so se altre gomme siano ancora più dure, ed essendo anni che uso le tubeless gonfiate massimo a 6 bar non so fare un confronto con copertoncini gonfiati a 8 bar come dovrebbero essere simulati dalle Tannus, però il confort di marcia ne risente molto su una bici da corsa che non ha alcun sistema di ammortizzamento. Già quando avevo provato questo prodotto per poche decine di chilometri mi ero reso conto che questo poteva essere il limite principale in un uso continuo, almeno su bici da corsa, perchè si sentono tutte le asperità anche minime dell’asfalto e, a meno che questo non sia perfetto (come accade raramente) diventa difficile sopportare un’uscita mediamente lunga rendendo il tutto molto faticoso. Le strade che ho fatto io sono state sia di buone condizioni ma anche in pessime o quasi (la pissarotta, in salita, che porta da mizzole a Cerro V.se) quindi ho avuto modo di provarle su vari tipi di asfalto. Ho notato che la situazione migliora dopo un po’, probabilmente perchè scaldandosi la gomma diventa un po’ più morbida (in paricolare in questi giorni c’era molto caldo e quindi lo era anche la strada) per cui non si sente più la grana dell’asfalto ma eventuali buche o tagli longitudinali sì, e sono davvero fastidiosi. Legato a ciò non posso dire che la tenuta sia paragonabile ai copertoncini standard. Ho provato a fare qualche curva in discesa ma non avevo il minimo feeling e non me la sono sentita di provare ad andare oltre il minimo indispensabile, complice anche il fatto che il tubeless che ho e’ un 23mm che montato diventa 25mm, mentre qui siamo a 21mm quindi anche visivamente non offre molta fiducia. Altro problema da segnalare è l’effettiva resistenza al rotolamento, si sente che si fa più fatica a spingere la bici (anche considerando che sono in periodo di detraining quindi le sensazioni possono essere negativamente influenzate da questo): per far andare la bici alla stessa velocità con i Tannus sono necessari più watt rispetto ai copertoncini standard. Ultimo problema è il peso: non sono enormemente più pesanti del complesso copertoncino+camera o tubeless+lattice, ma la differenza c’è e unita alla resistenza al rotolamento le rendono più difficili da spingere in salita.
I pro
Il vantaggio più importante è sicuramente l’impossibilità di forare. Sembra un’ovvietà, ma è il motivo principe che spinge a questa soluzione ed è quindi giusto indicarla come pro primario. Scendere in garage, salire sulla bici e partire senza dover controllare le coperture è comodo, inoltre si ha una libertà mentale che rende l’uscita più spensierata. Si può partire senza il borsello o la borraccia porta attrezzi, niente pompa, niente bombolette di CO2, leve, pezze, non si corre il rischio di sporcarsi le mani e di conseguenza il nastro manubrio, né di forare due volte e restare senza camera di scorta e doversi far venire a prendere, o peggio di tagliare il copertoncino e doverlo buttare (oltre a non poterlo riparare). Se si usano i tubeless non ci si deve preoccupare del lattice che si secca o che in caso di foratura sporca bici e scarpe e che comunque si può tagliare. Niente puntine da disegno sulla strada, vetri, viti o i sassolini che si trovano dopo le pioggie e che sono la causa principale (secondo la mia esperienza) delle forature, oltre alle camere d’aria che si usurano. Insomma, una vera comodità. Altri pregi onestamente non ne ho trovati e non ne trovo.
Vale la pena ?
La marca Tannus l’ho conosciuta ad una fiera per il cicloturismo e sicuramente per quell’ambito non avrei dubbi: Tannus (o altre gomme solide, ma il sistema di montaggio di questa marca le rende ottimali) è la scelta su cui andare, perchè il pro, per quanto unico, soverchia le altre limitazioni. In modalità cicloturistica non conta correre in discesa, se hai una bici minimamente ammortizzata almeno all’anteriore (io uso una MTB adattata) anche il confort non ne risente, cosi’ come le velocità in gioco sono talmente limitate che la resistenza al rotolamento è quasi ininfluente mentre il peso si perde nel complessivo avendo anche il bagaglio. Ho acquistato le Tannus anche per la MTB, sebbene in quel caso non sia ancora riuscito a montarle (probabilmente per errore mio nelle misure) e quindi non possa dare giudizi in merito, però il materiale con cui sono fatte replicano una gomma a 4 bar quindi più morbide. Stesso discorso vale pari pari per l’uso della bici come mezzo di spostamento urbano, anche in questo caso non ci sono motivi per non usare la Tannus E per la bici da corsa ? Qui la faccenda si complica perchè la bici da corsa viene usata in più ambiti ed in alcuni la gomma solida può essere una valida opzione, in altri assolutamente no. Diciamo che in periodo autunno/inverno può benissimo essere un’opzione, perchè i giri sono generalmente più brevi e spiccatamente di allenamento, e non conta la velocità, il kom, insomma la prestazione, ma conta l’erogazione di watt indipendentemente dalla velocità e dalle prestazioni (ad esempio “20 minuti a 230W e 80 RPM”), in più le strade sono generalmente più sporche di detriti, il tempo è poco per gli allenamenti e non si vuole perderne nel trovare una gomma a terra e doverla sistemare, insomma in questo caso questa può essere una valida opzione, al netto del problema confort che rimane (li non resta che adattarsi e farsene una ragione). Diverso quando si fa un’uscita dove la prestazione ha un valore, che sia una gara oppure un’uscita tra amici con i quali la differenza di preparazione sia un fattore da considerare: ecco, qui meglio optare per il copertoncino standard, perchè le limitazioni sono davvero sensibili ed il vantaggio dell’impossibilità di forare non riesce a coprirli. Ultimo ambito, sempre tipicamente invernale, è l’uso della bici sui rulli: non ho avuto modo di provare, in particolare la rumorosità (anche se per me è una questione secondaria essendo in garage e con le cuffie), però vale lo stesso discorso degli allenamenti, oltre al fatto che non si corre il rischio di surriscaldare il copertoncino e danneggiarlo.
Credo di avere dato tutte le informazioni per effettuare una scelta. Personalmente credo che sistemerò il copertoncino tubeless e lo monterò per usarlo fino a quando la bella stagione non volgerà al termine, poi valuterò ma avendo una coppia di cerchi apposta, rende il passaggio da un tipo di copertura all’altra molto semplice, per cui credo che quest’inverno userò le gomme solide in allenamento per poi passare al copertoncino nelle eventuali uscite di squadra.