La GF Avesani non l’ho mai fatta, ne’ con il percorso vecchio ne’ in quello che e’ stato istituito negli ultimi anni, non so esattamente il perche’ forse il periodo o forse ho sempre preferito altre manifestazioni.
Ma il 2021 e’ un anno particolare. Dopo un 2020 con zero gare causa pandemia ma in cui mi sono comunque allenato, la prima gara utile e’ stata appunto la GF Avesani svoltasi domenica scorsa, il 18 aprile 2021 e da li ho voluto guardare ad un nuovo inizio o almeno ad una nuova speranza che tutto torni alla normalita’, un nuovo inizio anche visto che proprio la GF Avesani e’ stata quella che mi ha dato ispirazione a pedalare, il 22 settembre del lontano 2008, quando andai a dare supporto a mio fratello ( articolo ).
L’annuncio che la GF si fara’ , con tanto di autorizzazione comunale, mi appare nella bacheca di Facebook, per cui anche se non era prevista decido di iscrivermi al volo. Per una volta sono tranquillo: mesi di rulli e qualche uscita su strada, so di avere nelle gambe tutto quello che ho potuto mettere, che sia poco o che sia tanto di piu’ non avrei comunque potuto, per cui non c’e’ niente da recriminare. Il sabato faccio una breve uscita tranquilla al mattino e poi al pomeriggio al ritiro pacchi gara. Non c’e’ folla, le limitazioni anti covid tra cui il numero di partecipanti limitato a 600 persone, fanno si’ che tutte le pratiche si svolgano con rapidita’. La sera riesco ad andare a letto presto ma purtroppo, come al solito, non riesco a dormire per piu’ di un paio d’ore, e fatte pure male. E’ una cosa su cui devo lavorare perche’ e’ cosi’ ogni volta.
Al mattino sveglia alle 5.50 nell’indecisione dell’abbigliamento: c’e’ freddo e coperto, ma forse poi esce il sole sebbene a sprazzi, e se esce scalda. Decido che e’ meglio optare per il giubbino invernale con intimo a maniche corte sotto, pantaloncini estivi e mezzi gambali, scelta che poi si verifichera’ azzeccata.
In attesa dell’apertura delle griglie si parla del piu’ e del meno, tutti con la mascherina in attesa del via, poi si entra in griglia dove fortunatamente le bici impediscono di stare troppo accalcati e alle 8.10 si parte, dopo piu’ di un anno e mezzo dall’ultima granfondo fatta.
La partenza e’ indiavolata: 600 partenti significa che il livello e’ veramente alto, infatti vedo la testa del gruppo avanti un paio di centinaia di metri, la velocita’ elevata tanto che arriviamo, tra curve e rilanci, all’attacco della salita del pian di Castagne’ a circa i 40km/h di media.
La prima salita cerco di affrontarla nel tentativo di recuperare energie, cosciente di avere gia’ dato molto, e la supero in poco piu’ di 23:11 e una NP di 228W. In cima scorgo con grande piacere mio fratello che mi ruba un video e mi incita. Ad inizio discesa l’unico incidente. Il tratto veloce verso Marcellise lo faccio per un bel tratto da solo, ma poi riesco a raggiungere un altro paio di atleti per poi raggiungere insieme un altro gruppo fino alla “spaccagambe” che porta sopra Colognola ai Colli, che supero in 6:39 ed una NP di 238W.
Panoramica in discesa e poi via verso il monte Tabor. Il fatto che ci siano pochi iscritti comporta anche che i gruppi siano radi e composti da pochi elementi, in quello dove sono io siamo in circa cinque atleti, ci diamo abbastanza il cambio compresa una ragazza del team HighRoad. Il tratto fino a Cazzano di Tramigna, dove inizia la terza salita, e’ comunque un falsopiano a salire, dove quindi e’ necessario pedalare con vigore per non perdere il gruppo.
Sulla salita del monte Tabor inizio a pagare pegno, facendola in 17:35 e una NP di 206W. Anche il tratto successivo alla discesa e’ in falsopiano a salire, e ci porta alla salita di Postuman che sale di nuovo a Castagne’. E’ una salita che non presenta tratti estremamente complicati ma molla solo in un pezzo intermedio per poi tornare ad essere arrogante negli ultimi 500m. La finisco in 33:17 ed una NP di 195W, in ulteriore calo anche se complice la sosta di un paio di minuti per ricollegare il cardio che si era sganciato e funzione fisiologica (la NP non ne viene influenzata). Anche qui in cima ritrovo mio fratello. Per dare un’idea, il tempo su strava, preso in un tratto diverso da quello di goldencheetah, mi segna un 25:40 contro il mio record personale di 19:01.
Veloce discesa verso Montorio dove si trova il bivio, e qui vengo assalito dai crampi all’adduttore destro, ma nonostante cio’ decido di girare per il percorso lungo da 120km. L’avvicinamento all’ultima salita passa per Mizzole e Pigozzo, e poi per il primo tratto della “Pissarotta” e da li svolta a destra a Confin verso contrata Paravanto: lo faccio praticamente tutto in solitaria con davanti a me, distante circa 50m un altro atleta che non riesco a raggiungere se non al termine della salita quando decide di fermarsi all’ultimo ristoro. Poco prima dell’inizio della salita il meteo inizia a farsi minaccioso, con nuvole nere e a meta’ inizia a piovere sempre piu’ copiosamente per poi trasformarsi in caduta di acqua ghiacciata che sembra formata da piccoli chicchi di grandine che picchiettano sul casco, e temperatura che scende fino a 2 gradi. Finisco la salita con una potenza media (non normalizzata) approssimata da strava di circa 200W.
La veloce discesa punta nuovamente verso Montorio dove raggiungo e supero un altro paio di atleti per andare, in solitaria (ma accompagnato dalla pioggia) all’inizio della salita delle Torricelle, dove si trova l’arrivo: i crampi tornano a farsi sentire piu’ volte ma con qualche pugno, sganciando il pedale e muovendo la gamba riesco a rintuzzarli. In questa breve, ultima asperita’ raggiungo e supero un altro paio di ritardatari.
Il tempo finale e’ di 4h35m33s con una NP totale di 202W ed una velocita’ media di 25.9Km/h, posizionandomi 213/223 nel percorso lungo.
Che dire ? I numeri, soprattutto il posizionamento, farebbero pensare ad una debacle, ma in realta’ guardandoli in maniera piu’ oggettiva e considerando il tutto, sono abbastanza soddisfatto. Ho pagato molto il ritmo forsennato iniziale, lo scarso sonno e forse un errore di alimentazione che mi ha lasciato senza “benzina” a meta’ percorso, dopo il quale ho dovuto faticare non poco per andare avanti, pero’ 202W normalizzati su 4 ore e mezza di gara mi fanno ben sperare. Ora non resta che andare avanti con la preparazione perche’ il prossimo impegno, salvo sorprese (negative o positive), e’ la Sportful Dolomiti Race.
Il pagellone:
10. Dieci e’ l’unico voto possibile, all’organizzazione, impeccabile, ma che soprattutto ha perseguito caparbiamente l’obiettivo di realizzare l’evento nonostante tutto, quindi il resto passa in secondo piano. Io mi sono divertito nonostante i crampi, la prestazione all’apparenza deludente, e questa e’ la cosa piu’ importante.