Oggi, dopo tantissimo tempo, mi sono concesso il lusso di lasciare da parte la bici e andare a farmi un giro in moto, assieme all’amico e socio Silvio. Avevo proprio voglia di andare, specie dopo un periodo un cui la moto aveva alcuni problemi, magicamente risolti proprio grazie all’aiuto di Silvio con il cambio della catena di trasmissione.
Appuntamento per le 8 al casello dell’autostrada direzione monte Grappa.
La moto parte, come sempre, alla minima pressione del pulsante, nel baule Maxia ho messo tutto, compresa la tuta antipioggia che, nonostnte l’imperversare dell’anticiclone africano, potrebbe tornare utile. Il V4 trotta nell’attraversare il quartiere e, pare impossibile, ma gira perfetto e rotondo grazie alla catena nuova.
In poco tempo sono al casello, un cenno di saluto e si parte, autostrada che scorre veloce nel poco traffico di questo sabato di rientri, la giacca del ‘bisso galeto’ leggere (troppo leggere) che sventola. Ma mi godo l’andatura.
Uscita a Due Ville e statale, poi arrivati a Bassano del Grappa l’attraversiamo e iniziamo a salire. Gia’ in statale ho avvistato dei ciclisti, mi hanno iniziato a prudere un po’ le mani…ma non si pedala con le mani, ed infatti le gambe ancora stanche dall’uscita di ieri hanno subito fatto capire che, per oggi, va bene cosi’, pero’…vedere questi ciclisti salire lungo la strada che porta alla cima…
Il V4 risponde bene, non sente affatto i 21 anni e gli oltre 113.000km che ha sulle spalle. Entra un curva docile come un bisonte grazie ai suoi oltre 200kg, ma frena bene ed esce tranquillo e beato, al canto del suo generoso motore. Che bellezza…curva, rettilineo, curva, rettilineo, tornante 1, 2…si sale, la strada e’ libera se non fosse per questi ciclisti…’ale’ ale”…chissa’ se mi sentono, di piu’ non posso fare…godetevi la fatica. Il Grappa mi stupisce, molto belli i paesaggi.
In vetta il pensiero va a tutti gli Italiani morti per difendere la nostra Patria, e a tutti gli italiani che su questa Patria speculano, mangiano, sputano.
Breve passeggiata e visita al monumento, panino, e rientro perche’ il tempo stringe, dobbiamo essere a casa per pranzo. Anche in discesa la moto va bene, a parte l’inevitabile indolenzimento alle braccia verso la fine.
Che dire…dopo tanto tempo ci voleva, un’uscita cosi’, rapida e dedicata al solo piacere di guida, senza correre, senza assilli. Bello.